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Elezioni amministrative Napoli 2021

“In Campania 2mila venditori ambulanti hanno perso il lavoro in un anno” lettera dei lavoratori ai candidati sindaco

Lettera dei venditori ambulanti dei mercati ai candidati sindaco di Napoli: “In Campania col Covid persi 2mila posti di lavoro in un anno. Abbandonati gli 8mila venditori di Napoli. Il nuovo Regolamento del Canone Unico recentemente approvato dal Comune contiene delle illegittimità e rischia di produrre un aumento spropositato delle tariffe”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Quanti ambulanti hanno retto alla crisi del Covid19 e quanti non ce l’hanno fatta a superarla? Circa 2mila ambulanti hanno cessato la loro attività in Campania nel corso del 2020. Sono numeri allarmanti. Ma nessuno ne parla. Non fa notizia. Le Istituzioni? Si occupano d’altro”. Inizia così la lettera dei lavoratori dei mercati ai candidati sindaci di Napoli per le prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. Il settore del commercio ambulante, già in crisi negli scorsi anni a causa della concorrenza dei colossi del web delle vendite online a domicilio, hanno risentito fortemente delle limitazioni imposte dalla pandemia, con la chiusura dei mercati e delle fiere, tra lockdown e zone rosse. "Le circa 8.000 imprese ambulanti di Napoli – scrive Ana-Ugl – non sono state considerate una risorsa per lo sviluppo della città e del commercio. Il nuovo Regolamento del Canone Unico recentemente approvato dal Comune contiene delle illegittimità e rischia di produrre un aumento spropositato delle tariffe".

Il blocco degli ambulanti sull'A1 Napoli-Roma il 13 aprile 2021
Il blocco degli ambulanti sull'A1 Napoli-Roma il 13 aprile 2021

Lo scorso aprile, gli ambulanti campani bloccarono per protesta l’autostrada A1 Napoli-Roma, con una colonna di oltre 500 camion, per diverse ore, creando file chilometriche di auto. Con una lettera inviata ai candidati sindaci di Napoli, Antonio Bassolino, Alessandra Clemente, Gaetano Manfredi e Catello Maresca, adesso, l’Ana, l’associazione nazionale ambulanti Ugl, evidenzia “la necessità che siano inserite nei vostri Programmi Elettorali le problematiche degli ambulanti  e dei mercati e che sia dedicata una maggiore attenzione ad una categoria che per la nostra città costituisce un vero ammortizzatore sociale”.

La lettera ai candidati sindaci di Napoli

“Parliamo di migliaia di operatori – scrivono Marrigo Rosato e Salvatore Guerriero, rispettivamente segretario nazionale e presidente della Campania dell’Ana-Ugl – che negli ultimi anni hanno vissuto uno dei momenti di crisi tra i più profondi della loro vita. Parliamo di ambulanti che già vivevano una profonda crisi prima della pandemia e che proprio a causa di essa hanno dovuto subire numerosi, e spesso ingiustificati, lockdown con i quali  il Governo e la Regione chiudevano i mercati lasciando invece liberi di esercitare  la loro attività le medie e grandi strutture di vendita, i centri commerciali, i grandi magazzini.

Tale fu l’esasperazione e la rabbia per il disinteresse e l’abbandono da parte delle Istituzioni che migliaia di ambulanti di Napoli e della Campania si videro costretti il 14 marzo scorso a bloccare Napoli e successivamente persino a bloccare l’Autostrada Roma Napoli per ben due volte in una settimana. Fatti mai accaduti prima d’ora a Napoli ed in Italia.

Tutto questo accadde nel silenzio e nel disinteresse più totale del mondo della politica e delle Istituzioni di Napoli e della Regione Campania. Quanto ha pesato, e quanto sta pesando tuttora, la crisi in un comparto già fragile la cui attività è esposta ai cambiamenti climatici ed alla concorrenza sfrenata del commercio on-line e delle Grandi Strutture di Vendita? Quanti ambulanti hanno retto la crisi o non ce l’hanno fatta a superare?

Circa 2.000 ambulanti hanno cessato la loro attività in Campania nel corso del 2020. Sono numeri allarmanti. Ma nessuno ne parla. Non fa notizia. Le Istituzioni? Si occupano d’altro. Ecco perché non ci chiediamo e vi chiediamo se le Istituzioni hanno fatto fino in fondo la loro parte? O, come è sembrato a noi, hanno lasciato gli ambulanti al loro destino. Noi crediamo che le circa 8.000 imprese ambulanti di Napoli (al 30 giugno 2019), che rappresentavano il 27,4% delle imprese del commercio al dettaglio complessive della città, non sono state considerate una risorsa per lo sviluppo della città e del commercio in generale.

Ecco perché ci rivolgiamo a voi sotto forma di una lettera aperta-appello per conoscere quali siano i vostri programmi per il nostro settore, quali siano le vostre idee sui mercati e per il loro sviluppo. Cosa pensate sia urgente realizzare atteso che nella nostra città è stato recentemente approvato il Regolamento del Canone Unico che contiene delle illegittimità e che rischia di produrre un aumento spropositato delle tariffe che difficilmente gli ambulanti potranno versare dal prossimo anno.

Che gli ambulanti a Napoli non possono fare la “spunta” nei mercati. Che molti di essi hanno subito la revoca della concessione non essendo stati in grado di onorare le rateizzazioni a causa della crisi. Che i mercati sono nel degrado più totale. Ed in ultimo, ma non per ultimo, gli ambulanti attendono con ansia il rinnovo delle concessioni per 12 anni come atto finale per la definitiva fuoruscita dalla Direttiva Bolkestein”.

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