Imprenditore costretto a chiudere per il pizzo, torna in carcere boss emergente di Ponticelli
Dopo pochi mesi si riaprono le porte del carcere per Antonio Nocerino, classe '95, ritenuto ai vertici del clan De Micco di Ponticelli, Napoli Est: il 27enne, scarcerato nel settembre 2022 e noto negli ambienti criminali come "Brodino", è indagato per una tentata estorsione da 30mila euro e per una rapina ad un imprenditore del quartiere che proprio in seguito alle ritorsioni del gruppo criminale era stato costretto a chiudere l'attività.
Il giovane è stato rintracciato ieri dalla Polizia di Stato in esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento arriva all'esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli col supporto del commissariato di Ponticelli.
Secondo la ricostruzione degli investigatori Nocerino, avvalendosi dell'appartenenza al gruppo De Micco e quindi della capacità intimidatoria del clan, avrebbe tentato di estorcere 30mila euro all'imprenditore. La vittima aveva subìto il danneggiamento dell'attività ed era stato obbligato a chiuderla.
Per gli inquirenti Nocerino è un personaggio di spicco dei De Micco. Nel 2014 era finito in carcere proprio in un blitz contro quell'organizzazione criminale e in quella circostanza emerse la caratteristica degli affiliati di tatuarsi scritte che rimandassero al clan, in particolare il nome "Bodo", alias del capoclan Marco De Micco: Nocerino l'ha tatuato su un fianco. Il giovane è inoltre cugino di Matteo Nocerino, arrestato col cugino dopo una stesa in piazza Volturno poche ore dopo l'omicidio di Vincenzo Costanzo, ucciso durante i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli.