Video carcere Santa Maria Capua Vetere, le violenze della Polizia Penitenziaria ai detenuti
Detenuti presi a manganellate, spinti e strattonati, costretti a strisciare o a stare faccia al muro, colpiti da decine di agenti in una pioggia di colpi in ogni parte del corpo. Tutto ripreso dalle telecamere della videosorveglianza del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), immagini acquisite dai carabinieri nell'ambito dell'indagine che ha portato all'esecuzione di 52 misure cautelari: custodia in carcere, ai domiciliari e interdizione per numerosi poliziotti della Penitenziaria, per funzionari e per il provveditore delle carceri della Campania.
I pestaggi nel carcere Uccella di Santa Maria
I video, finiti agli atti nell'inchiesta (Procura di Santa Maria Capua Vetere, pm Maria Antonietta Troncone) sono stati pubblicati in esclusiva dal giornalista Nello Trocchia sul quotidiano Domani (diretto da Stefano Feltri) e mostrano le fasi di quelle che il gip, nel firmare le misure cautelari, ha definito "una orribile mattanza". Il giorno è il 6 aprile 2020, all'indomani della protesta inscenata da numerosi detenuti che avevano chiesto mascherine e test dopo aver saputo di un caso di coronavirus dietro le sbarre. La situazione era rientrata con la promessa dell'amministrazione penitenziaria di provvedere, ma poi era partita quella che, secondo gli inquirenti, è stata una violenta rappresaglia mascherata da perquisizioni nelle celle.
Cosa c'è nel video sul carcere Uccella di SMCV
Lunga, lunghissima la lista di abusi denunciati dai detenuti, molti dei quali immortalati anche nei filmati provenienti dall'impianto di videosorveglianza del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Un recluso ha raccontato di essere stato massacrato e che poi gli agenti gli avrebbero urinato addosso, un altro è stato sottoposto a un'ispezione anale con un manganello perché gli agenti erano convinti che avesse un telefono cellulare nascosto nelle parti intime.
Ma i pestaggi, ritengono gli inquirenti, erano stati praticati in maniera sistematica, anche con le precauzioni per limitare i danni nel caso fosse arrivata un'inchiesta: agenti spesso a volto coperto con mascherine o caschi, detenuti costretti a muoversi con la testa bassa e a restare faccia al muro mentre venivano picchiati in modo che non potessero guardare in faccia chi li colpiva.
Violenze riprese dalla videosorveglianza e finite agli atti
Un detenuto costretto a strisciare sulle ginocchia, un altro già a terra con un agente in tenuta anti sommossa che lo prende a manganellate. Ancora, un uomo preso a ginocchiate sul torace, un altro che viene colpito alle gambe mentre tiene le mani incrociate dietro la testa. Fino ad arrivare al "cappottone": detenuti costretti a camminare tra due file di agenti e presi a calci e pugni. Sono immagini terribili, quelle registrate dall'impianto di videosorveglianza.
E lo sanno anche gli stessi poliziotti. Tanto che, quando avevano saputo dell'acquisizione da parte della magistratura, il tono sulle loro chat era cambiato. Dai messaggi festanti per la rappresaglia si era passati a quelli preoccupati, al timore che quello che era successo a Santa Maria Capua Vetere avrebbe fatto cadere parecchie teste. In altre immagini si vedono i detenuti che salgono le scale, che vengono fermati e colpiti al petto senza un motivo.
Alcuni zoppicano, probabilmente a causa dei colpi già ricevuti. Altri tentano di coprirsi la testa, ma i colpi arrivano lo stesso, violenti. In uno dei filmati si vedono i detenuti che vengono fatti inginocchiare e vengono colpiti. In una delle immagini un uomo viene trascinato a terra da un agente, mentre altri continuano a percuoterlo coi manganelli. Non viene risparmiato nemmeno un uomo in sedia a rotelle, che riceve diverse manganellate insieme al "piantone", un altro detenuto, che lo spinge.