Il vescovo vieta i padrini e le madrine di battesimo: “Il ruolo ha perso di significato”
Basta ai padrini e alle madrine per i battesimi. La clamorosa decisione è di monsignor Giacomo Cirulli, vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca.
Il prossimo 20 marzo, infatti, promulgherà un decreto per «la sospensione in via sperimentale e per tre anni della presenza di padrini e delle madrine nella celebrazione del Battesimo, della Confermazione e nel Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti».
Lo annuncia una nota diffusa dalle tre Diocesi del Casertano, con la quale si spiegano le "motivazioni pastorali" alla base della decisione:
Nell'odierno contesto socio-ecclesiale l'ufficio dei Padrini e delle madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario.
La missione legata a tali figure, infatti, consiste nell'accompagnare i catecumeni o i cresimandi nell'intero percorso di fede e non soltanto nel momento della celebrazione del Sacramento.
Allo stato attuale, tuttavia, tale ruolo ha perso quasi del tutto il suo significato, riducendosi ad una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale.
La sospensione in via sperimentale non ha lo scopo di sminuire il valore di tali figure, ma rappresenta un tentativo, da parte del Vescovo, di recuperarne l'identità e la missione, come meglio specificato nelle note applicative, che costituiscono parte integrante del Decreto.