A Napoli il turista chiede pizza col ketchup da Michele a Forcella. E la reazione potete immaginarla
«Non scherzare così con pizza e ketchup» scrive il food-blogger kazako che, con un video di soli 10 secondi sottolinea quanto la pizza a Napoli sia una religione, non un semplice piatto caldo da mettere a tavola. Pizzeria "Da Michele" a Forcella, uno dei luoghi più iconici, immortalato anche dai film hollywoodiani, un tempio della pizza napoletana a regola d'arte, tant'è che sul menu ci sono sole due scelte: margherita o marinara.
Il giovane si siede, con l'immancabile smartphone acceso in versione videocamera. Ha la sua bella margherita strabordante dal piatto quasi già finita, quando chiede l'attenzione dell'addetta ai tavoli per chiedere una aggiunta.
Ed è qui il senso di tutto il video: «Can you give me ketchup?», «ovvero posso avere del ketchup?». Il nome della salsa agrodolce di pomodoro con aceto, zucchero e spezie, amatissima dagli americani che la usano ovunque, dalla pasta alle patate fritte, fa letteralmente inorridire la giovane della pizzeria napoletana. Con un gesto chiaro, quasi plateale, indica: no. Non si ferma nemmeno a discutere, va via. Insomma: non è vero che al cliente si deve tutto e non è vero che ha sempre ragione. Il giovane teme di aver offeso e dice: «Stavo scherzando…». Ma lei si gira: «Assolutamente no!».
Alla fine lo scherzo, la candid camera è ampiamente chiarita, tant'è che il video viene pubblicato anche dai profili social della pizzeria "Da Michele". Lo scherzo si inscrive in una sorta di trend, sia su Instagram che su Tiktok, di turisti stranieri che "provocano" cuochi, camerieri e locandieri italiani chiedendo loro di aggiungere il ketchup a pasta, pizza o ad altre pietanze tipiche italiane e riprendendo in video la loro reazione quasi sempre sdegnata e di rifiuto.