“Il tram storico di Stefano De Martino potrebbe essere un Bar Stella in movimento” parla l’autore Tv Cassini
“Cosa vorremmo farne del tram storico di Napoli? Potrebbe essere un Bar Stella in movimento. Abbiamo appena concluso la seconda stagione del programma e ci prepariamo alla prossima. In questo momento il pensiero di usare così il tram è quasi istintivo, ma abbiamo tante idee. Il sogno sarebbe quello di creare una sorta di Caffè letterario, come ce n'erano all'inizio del Novecento. Un tuffo indietro nel passato, dove poter rivivere un piccolo spaccato della Napoli degli anni '30-'50, quella del Commissario Ricciardi o de L'Amica Geniale, per esempio”.
A parlare a Fanpage.it è Riccardo Cassini, scrittore e autore televisivo di "Bar Stella", lo show di successo, in onda su Rai 2, condotto da Stefano De Martino. Con il presentatore e ballerino napoletano Cassini ha avviato una collaborazione artistica che dura ormai da 5 anni, dopo l'incontro a "Made in Sud". Un sodalizio anche umano che vede i due condividere passioni e interessi comuni. Tra questi, quelli per i mezzi di trasporti vintage.
E proprio da qui è nata l'idea di acquistare un tram storico di Napoli risalente agli anni '30. La famosa vettura 987, che nella matricola richiama il numero magico dell'anno dello Scudetto del Napoli di Maradona, oggi è in comproprietà tra Stefano De Martino e Cassini. Custodita nei depositi della De Luca spa a Cancello Arnone, in attesa di essere ristrutturata e magari, chissà, di tornare a viaggiare sui binari.
Come è nata l'idea di comprare un tram di 12 metri?
È cominciata quasi per gioco, suggerita da un amico comune che conosce il mio trasporto verso i mezzi di locomozione antichi. Io ho una 600 multipla del '63 e un motoscafo di legno del '58. La notizia di questi tram di quasi 100 anni fa che rischiavano di essere rottamati mi ha incuriosito. Così, quando sono stati messi all'asta, con Stefano, che non si tira mai indietro, abbiamo deciso di partecipare quasi per scherzo. Poi, a sorpresa è arrivata la telefonata. Ci hanno detto: ‘Vi siete aggiudicati un tram'. E a quel punto ci siamo chiesti: ‘E ora dove lo mettiamo?'”.
Adesso, molti si chiedono cosa ne farete?
È ancora presto per saperlo. Abbiamo tante idee, ma niente ancora di preciso. Sicuramente sarà una operazione che andrà più verso il culturale e il turistico, che verso il commerciale. Una cosa elegante, non necessariamente votata al Pop a tutti i costi. Non pensiamo a un ristorante o una pizzeria. La nostra idea sarebbe più quella di un Caffè letterario, un luogo dove le persone si riuniscono per fare cultura, con presentazioni di libri, corsi di scrittura creativa.
Perché proprio un caffè letterario?
Io ho avuto un circolo culturale a Roma, dove hanno iniziato in tanti la loro carriera. Da mio fratello Marco, che fondò poi la casa editrice Minimum Fax. a tanti giovani scrittori come Francesco Piccolo, Valeria Parrella, Nicola Lagioia, solo per citarne alcuni. Mi piacerebbe rifare dopo 30 anni un'esperienza simile. Penso, ad esempio, ad un corso di scrittura creativa in un tram che viaggia sul Lungomare di Napoli. Una città attivissima dal punto di vista della cultura e della ricerca di cose nuove. E in qualche modo siamo aiutati anche dalla coincidenza che Stefano De Martino aveva davvero un bar in famiglia: il Bar Stella di Torre Annunziata, appunto. L'obiettivo è quello di creare un polo culturale intorno al quale aggregare persone.
Potrebbe essere un Tram Stella, allora?
Sì, ma potrebbe essere anche tanto altro. Ancora non c'è un'idea precisa. In questo momento abbiamo un involucro di metallo malandato che con molto piacere riporteremo il più possibile vicino a com'era quando nacque. Io li ricordo, all'inizio, con le panche di legno e la livrea verde scuro. Poi negli anni '70 diventarono arancioni ed ebbero un rinnovo, con i sedili di formica. Faremo una ricerca e lo renderemo il più possibile uguale all'originale.
Quando potremmo vedere realizzata questa idea?
Non sappiamo quanto ci vorrà per mettere a posto il tram, ci sono i tempi tecnici, le pratiche di omologazione. È una procedura lunga. Bisogna capire se riuscirà a viaggiare ancora. Tecnicamente si potrebbe fare, ma bisogna anche sapere che mettere in strada un tram è una cosa complicata e va coordinata bene con i tram del servizio pubblico. Il nostro tram potrebbe essere modificato per muoversi autonomamente, oppure restare fermo in una piazza e allora potremmo portarlo in un posto definito o farlo viaggiare in varie città. Insomma, la strada è ancora lunga.