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Omicidio Rosa Gigante, mamma di Donato De Caprio

Il tiktoker Donato De Caprio sulla mamma uccisa: “Non lo accetto, sto impazzendo”

Il tiktoker a Fanpage.it: “È impossibile accettare una cosa così. Mia mamma non apriva mai a nessuno. Non credo che una persona sola abbia potuto fare tutto questo”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Non voglio pensare a quello che è successo, perché se ci penso, vado al manicomio. Io non ho voluto vedere nemmeno mia mamma, per ricordarmela com’era". È distrutto dal dolore Donato De Caprio, il salumiere tiktoker divenuto famoso per i panini "con mollica o senza", che ha perso la madre Rosa Gigante, uccisa martedì scorso nella sua casa a Pianura, quartiere occidentale di Napoli. Donato ha parlato ai microfoni di Fanpage.it: "Voglio giustizia – ha detto – non si può perdere una mamma così".

"Impossibile accettare una cosa così"

Per l'omicidio della donna 72enne è indagata una vicina di casa, che nell'udienza davanti al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ma Donato non si dà pace: Se mia mamma fosse stata malata e fosse morta, come è successo con mio padre – dice – me ne sarei fatto una ragione. Ma se scendi a lavorare sentendo tua mamma che cammina per la casa e sta benissimo e all’improvviso hai una telefonata e mamma muore perché la uccide una persona, che non lo so cosa voleva fare, non si può accettare. È impossibile accettare una cosa così".

"Non apriva mai a nessuno"

Sull'omicidio di Rosa Gigante sono in corso le indagini della squadra mobile di Napoli. Il conferimento dell'incarico ai consulenti della Procura per l'esame autoptico è stato fissato per lunedì 24 aprile. E ci sono ancora tanti dubbi da chiarire sulle circostanze della sua morte. "Mia mamma non apriva a nessuno – dice Donato – tranne se veniva la famiglia. Era non vedente. Stando da sola in casa non volevamo che aprisse. Anzi, quando qualcuno andava a bussare lei diceva sono la badante, proprio per toglierselo subito davanti".

"Non credo una persona sola abbia potuto fare tutto questo"

Sono tante le domande che cercano ancora una risposta. "Per quello che mi è stato raccontato – aggiunge Donato – mia mamma come è stata ritrovata, con questo laccio attaccato, con la testa tagliata, non credo che solo una donna poteva fare tutto questo". Poi, si sofferma su alcuni dettagli. "Manca la fede di mia mamma, che lei non si toglieva mai, nemmeno quando si lavava. La chiave che c’era all’interno dell’appartamento, quella che apre la porta di mia mamma, è stata ritrovata piegata. Oggi l’ho saputo. Per aprire la porta di mia mamma c’è voluto il doppione mio, che avevo a casa mia".

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