I gioielli del Tesoro di San Gennaro riprodotti in 3D per i non vedenti
La Cappella del Tesoro di San Gennaro ricostruita in 3D per permettere agli ipovedenti l'accesso all'esposizione senza barriere. Il Tesoro di San Gennaro è da sempre parte integrante del mosaico delle tradizioni di Napoli e oggi ha intrapreso un nuovo cammino verso l'inclusività. L'iniziativa prevede la creazione di riproduzioni in tre dimensioni dei pezzi più celebri della collezione del museo dedicato al patrono della città partenopea, che da anni è una meta ambita dai turisti provenienti da tutto il mondo.
Il Museo del Tesoro di San Gennaro è stato trasformato in uno spazio inclusivo grazie agli sforzi della società D'Uva Srl, che gestisce il museo dal 2021 per conto della Deputazione, e del sostegno della Fondazione Deloitte e dei Fondi della Comunità Europea (PNRR M1C3-3) per la "Rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali nel Museo del Tesoro di San Gennaro". Questi interventi hanno reso il museo accessibile a tutti i visitatori, inclusi quelli con disabilità visive e uditive. Le novità includono videoguide in LIS (Lingua Italiana dei Segni) accessibili tramite QR code, audiodescrizioni per le persone ipovedenti e cieche, e anche audioguide per i bambini. In aggiunta alle opere in 3D, sono stati installati anche pannelli tattili che consentono ai visitatori di esplorare le opere in dettaglio. Poi passamano, servoscala, panchine e scivoli per migliorare l'accessibilità fisica.
Ulteriori supporti includono piantine di orientamento in ceramica, fari letismart per guidare i visitatori attraverso il percorso, brochure in scrittura nerobraille e pannelli in braille con descrizioni dettagliate delle sale. Anche il personale del museo ha seguito un corso di formazione per accogliere i visitatori, sebbene gli itinerari siano stati progettati per consentire visite completamente autonome.
«Presentiamo il programma di accessibilità e di superamento delle barriere sensoriali, cognitive e architettoniche: Napoli è così, accoglie tutti, come ha accolto me, che vengo da Firenze ma qui lavoro solo con personale e professionisti napoletani. La Deputazione, insieme a me, e alla mia azienda, desidera che il Tesoro faccia lo stesso, accogliendo e includendo grandi e piccini, con tutte le abilità, le appartenenze culturali, le lingue, le religioni e gli interessi» ha detto Ilaria D’Uva amministratore di D’Uva srl.
Tra le opere riprodotte in 3D, spicca la mitra di San Gennaro, il copricapo vescovile ornato di pietre preziose, donato nel corso dei secoli da regnanti e nobili desiderosi di guadagnarsi la protezione del santo. Questa iniziativa consente ai non vedenti di esplorare con il tatto queste e altre opere d'arte, offrendo loro l'opportunità di apprezzarne la bellezza e la complessità in modo completo.
«Questo percorso è di fondamentale importanza», afferma Pietro Piscitelli, presidente dell'Unione Ciechi Campania. «Ci offre la possibilità di seguire percorsi adatti nel museo e nella cappella, mettendo in evidenza l'attenzione dedicata da coloro che curano questi luoghi alla nostra libertà e indipendenza. Questi progressi rappresentano un passo concreto verso una vera e propria inclusione nella società per noi non vedenti».
Girolamo Carignani, membro della deputazione del Tesoro di San Gennaro a Napoli, sottolinea l'importanza di questo intervento per rendere il museo accessibile a tutti, in particolare ai non vedenti. «Attraverso queste opere riprodotte con una qualità eccezionale, ora anche coloro che non possono vedere possono godere appieno della bellezza del nostro patrimonio culturale».
Oltre alla mitra riccamente decorata, le riproduzioni in 3D comprendono anche la maestosa scultura del ‘Paliotto de Vinaccia‘, situata sotto l'altare della cappella di San Gennaro, e il quadro di Jusepe de Ribera, ‘San Gennaro esce illeso dalla fornace‘. Grazie a questa iniziativa, il Tesoro di San Gennaro amplia il ventaglio di visitatori, rafforzando il suo ruolo come custode della ricca storia e del patrimonio artistico di Napoli.