Il reddito di cittadinanza ai familiari dei baby boss della stesa in piazza Trieste e Trento

Tra le persone che avevano percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, incassando nell'arco di diversi mesi svariate migliaia di euro, ci sono anche familiari di personaggi di primo piano della camorra napoletana: tra questi parenti di Alessio Bossis, il giovane boss emergente di Ponticelli ucciso di recente in un agguato a Volla, del suo braccio destro Ciro Postiglione e diversi familiari dei vertici dello storico clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia.
Camorristi col reddito di cittadinanza: scattano i sequestri
La circostanza emerge dal provvedimento di sequestro preventivo che, dall'alba di oggi, 2 gennaio, i carabinieri hanno eseguito tra Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Volla e Pontecagnano, in provincia di Napoli.
Il dispositivo è stato emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica locale, e ha colpito familiari di persone legate ai can camorristici D'Alessandro, De Luca Bossa – Minichini, IV Sistema, Batti, e Di Gioia – Papale; complessivamente, secondo le risultanze dei carabinieri, sono stati erogati circa 220mila euro, con danno all'Inps quantificato nella stessa somma.
Il sussidio ai familiari dei boss di Ponticelli e di Castellammare
Il reddito di cittadinanza arrivava anche in casa di Alessio Bossis, 22 anni, uomo di fiducia dei boss dei De Luca Bossa – Minichini di Ponticelli, ammazzato in un agguato a Volla il 24 ottobre scorso. A chiederlo era stata una familiare convivente, che aveva presentato domanda il 6 febbraio 2020, omettendo di dichiarare che Bossis era già detenuto, sottoposto alla custodia cautelare in carcere dal 28 marzo 2019. Nel periodo tra marzo 2020 ad agosto 2021 sono stati così erogati 13.485,06 euro.
Legato alla camorra di Napoli Est anche Ciro Postiglione, ritenuto braccio destro di Bossis e con lui arrestato il 28 marzo 2019 per la stesa in piazza Trieste e Trento: anche in questo caso a chiedere il sussidio era stata una familiare del 22enne, l'8 marzo 2019, che però non aveva comunicato di quell'arresto di una ventina di giorni dopo e aveva quindi continuato a incassare il reddito (5.290,03 euro, tra aprile 2019 e febbraio 2020).
Diversi sono gli esponenti di vertice del clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia i cui familiari conviventi incassavano il reddito: tra questi figurano quelli di Nino Spagnuolo, Giovanni D'Alessandro, Carmine Barba, Sergio Mosca (per un periodo ritenuto reggente del clan) e di Giuseppe Vuolo, il trafficante arrestato nel 2017 con 10 chili di marijuana in auto a Rosarno, nel territorio della ‘ndrina calabrese dei Pesce.