Il racconto di una mamma di un bimbo abusato a Castellammare: “Mi disse ci ha fatto cose brutte”

Intervista alla mamma di uno dei bambini che sarebbe stato abusato dalla prof arrestata a Castellammare di Stabia per violenza sessuale. La donna spiega come suo figlio le ha raccontato quello che è successo e dovrà essere chiarito dalle indagini in corso.
A cura di Antonio Musella
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E' l'ennesimo giorno di caos e telecamere alla scuola media "Salvati" di Castellammare di Stabia. L'eco dell'arresto della insegnante che avrebbe abusato sessualmente praticando violenze fisiche e psicologiche d un gruppo di bambini, continua a scuotere l'opinione pubblica. Mentre i riflettori sono accesi sul carcere di Benevento dove si terrà l'interrogatorio di garanzia della docente arrestata, a Castellammare alcune delle mamme dei bambini che avrebbero subito abusi, fanno capolino. Ad accoglierle la solidarietà forte delle altre mamme.

Oggi i genitori di tutti i bambini del plesso scolastico di via Monaciello, sembrano un unico blocco granitico. Raccontano, lanciano appelli, spiegano. Ma si stringono, si sostengono, si fanno forza. Dall'altro lato l'istituzione scolastica si è chiusa in un silenzio assordante. Non parlano i vertici della scuola, gli altri insegnanti scappano via dai giornalisti e chiedono continuamente la presenza delle forze dell'ordine all'esterno della scuola. Eppure è proprio a loro che verrebbe da fare una domanda semplicissima: possibile che nessuno si sia accorto di nulla? È proprio davanti ai cancelli della scuola che incontriamo una delle mamme con cui in questi giorni abbiamo parlato spesso al telefono e ci siamo confrontati. Per privacy non riveliamo il suo nome, anche a protezione del figlio minore.

Come avete scoperto tutto?

"Noi abbiamo scoperto tutto grazie alla sospensione di uno dei bambini coinvolti in questa vicenda. A seguito di questa sospensione il bambino si è sentito tradito e ha iniziato a parlare. Il suo ragionamento nei confronti della professoressa che lo aveva sospeso (proprio quella finita poi in carcere ndr) che può sembrare anche sbagliato era: Proprio tu con cui abbiamo un rapporto speciale, mi hai tradito? E da lì ha iniziato a raccontare tutto, così come altri bambini hanno iniziato a parlare. Mio figlio ha parlato per ultimo, poi siamo riusciti a vedere i telefonini ed a leggere qualcosina del materiale che oggi hanno gli inquirenti in mano"

Quando lei ha parlato con suo figlio, cose le ha detto?

"All'inizio negava. Poi ha detto sì mamma ha fatto tante cose brutte, ci ha fatto tante cose brutte. Non ha mai pianto, è stato di una lucidità incredibile perché poi grazie agli inquirenti, ai carabinieri di Castellammare, è riuscito a ricostruire tutto"

Cosa state raccontando ai bambini di quello che sta accadendo?

"La verità, loro devono sapere la verità perché devono essere pronti, questa sarà una battaglia lunga, noi genitori stiamo dando voce a loro, che non possono perché sono minorenni. Mio figlio ha capito, mi ha detto mamma fai benissimo, vai avanti, grazie per quello che stai facendo per me, scusami per tutto il dolore, perché te lo dovevo dire prima"

Siete stati costretti a leggere tutte le chat?

"Tutte no, qualcosa sì, quelle che ho trovato sul telefonino di mio figlio. Mio figlio è stato l'unico bambino che non aveva cancellato tutte le chat. Molte cose le avevano cancellate, le foto e i video che lei mandava erano inviati con l'opzione di una sola visualizzazione, le vedevi una volta e poi si cancellavano automaticamente. Dai racconti dei ragazzi è venuto fuori che lei li trattava come se fossero dei suoi pari, non lo so se era lei che scendeva al loro livello o erano loro che dovevano arrivare al suo livello. Lei ha 37 anni e si mostrava proprio come una pari, parlava con i bambini come se fossero dei suoi amici. E lo faceva sempre, continuamente"

I bambini per la vergogna, spesso rispondevano ai suoi messaggi con delle foto di feci, che per un bambino è l'essenza di una cosa sporca.

"Sì perché loro si rifiutavano di continuare questa cosa, infatti nessuno voleva più uscire ed andare in questa saletta, nessuno voleva più stare in questa chat. Loro in questo modo provavano a sviare la discussione su altri argomenti, magari volevano parlare di sciocchezze, ma lei no. Lei insisteva e insisteva"

Oggi com'è il rapporto con le altre insegnanti?

"Nullo, assolutamente nullo, non abbiamo rapporti con nessuno, si sono chiusi in un muro di omertà, nessuno parla, nessuno ci contatta, non abbiamo avuto appoggio da nessuno. Né dagli insegnanti, né dalla vice preside, né dalla preside, da nessuno. Noi ci crediamo nella scuola, le male marce stanno dappertutto non è così? Ecco quello che dobbiamo fare noi è raccoglierle e buttarle. A noi mamme a cui è successa questa cosa dico solo di essere forti, perché dobbiamo combattere, dobbiamo dare voce ai nostri figli. Noi dobbiamo vincere, e vincere non significa che siamo contente, perché quello che è stato fatto ai nostri figli non si cancellerà mai, la vera battaglia è la nostra, interna".

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