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Il questore di Napoli blocca la manifestazione anti-Vannacci: il corteo potrà arrivare solo fino a piazza Plebiscito

Il questore di Napoli Agricola blocca la manifestazione di protesta contro il generale Vannacci, candidato con la Lega alle Europee: non potrà accedere al piazzale antistante il luogo del dibattito.
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Bloccata la mobilitazione contro il generale Roberto Vannacci, candidato all'Europarlamento con la Lega di Salvini: il militare noto per le sue controverse opinioni, autore di un libro best-seller dal titolo "Il mondo al contrario" sarà a Napoli giovedì 2 maggio per presentare il suo secondo lavoro di saggistica e per la sua candidatura alle prossime Elezioni Europee.

Nelle ultime ore alcune sigle dell'area antagonista di sinistra, in testa "Mezzocannone occupato" e altre realtà del mondo lgbtq+ avevano annunciato un presidio di protesta contro le ultime esternazioni di Vannacci, in particolare quelle su Benito Mussolini e quelle sui bambini disabili a scuola.

La mattina del 1 maggio, informano via Instagram gli organizzatori, il questore di Napoli Maurizio Agricola, temendo scontri, ha di fatto vietato il presidio dinanzi alla sede dell'evento, un circolo d'arte allocato in via Nazario Sauro, in zona Santa Lucia. «Stamattina – scrivono gli attivisti sui social – eravamo al corteo del Primo Maggio, quando alcuni agenti della Digos si sono avvicinati e con fare intimidatorio ci hanno consegnato una comunicazione da parte della Questura di Napoli. La carta contiene il divieto netto e deciso di tenere la contestazione al generale Vannacci in largo Nazario Sauro per motivi di ordine pubblico».

La prescrizione non annulla la manifestazione ma dispone per motivi di ordine pubblico che la manifestazione di protesta non possa proseguire oltre piazza del Plebiscito e si debba dunque tenere a circa mezzo chilometro di distanza dall'evento di Vannacci e dei suoi supporter. «La suddetta iniziativa – si legge nella prescrizione della Questura partenopea – potrebbe determinare turbative all'ordine e alla sicurezza pubblica con il rischio di contrapposizioni non solo verbali tra opposte fazioni di manifestanti». Gli organizzatori della mobilitazione hanno annunciato che terranno ugualmente il presidio ma al Plebiscito, a partire dalle ore 16.

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