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“Il Pulcinella di piazza Municipio è come lo voleva Pesce” parlano figli e collaboratori

I figli di Pesce: “Pulcinella non è offensivo. Papà amava Napoli”. L’allestitore: “Nessuna discrepanza col bozzetto del maestro”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Il Pulcinella in piazza Municipio è fedele al bozzetto di Gaetano Pesce. Il progetto esecutivo con tutti i dettagli e le misure sono stati ultimati, approvati da lui e consegnati quando era ancora in vita. Sua è stata la scelta del laboratorio per la realizzazione". A circa una settimana dal taglio del nastro della scultura di 12 metri a Napoli – avvenuto mercoledì 9 ottobre – parlano figli, curatrice, studio artistico e allestitore dell'opera al centro di un vivace dibattito per la sua vaga forma fallica che ha scatenato migliaia di meme sul web, facendo in poco tempo il giro del mondo.

L'opera, dal titolo "Tu si ‘na cosa grande", di indiscusso valore artistico, è costata circa 200mila euro, tra allestimento e guardiania. Fondi pubblici, in gran parte regionali, destinati alla cultura. Tra le varie critiche mosse in questi giorni ce n'è una in particolare che ha toccato più delle altre, quella che la realizzazione finale non sarebbe in realtà rispettosa dei bozzetti di Gaetano Pesce, scomparso purtroppo il 3 aprile scorso senza poter portare a compimento il progetto.

I figli: "Il Pulcinella non è offensivo"

"Nostro padre – spiegano Milena e Jacopo Pesce, figli di Gaetano – non avrebbe mai pensato di offrire a Napoli qualcosa di offensivo o scontato. Al contrario, ha voluto donare due cuori. Ha scelto di celebrare il lato più femminile e colorato di Pulcinella, vestendolo con tonalità vivaci, in netto contrasto con il tradizionale bianco. È stato un gesto di grande dolcezza, che ha messo in risalto una Napoli ricca di sfumature, aperta e accogliente, proprio come l’amore che lui provava per lei".

I familiari rievocano il sentimento che ha dato origine all'opera:

“Ricordiamo perfettamente quella passeggiata sul lungomare di Napoli con papà, quando ci siamo imbattuti in un Pulcinella. In quel momento, nostro padre – che si è fatto scattare una fotografia quasi abbracciato alla maschera simbolo della città – ha ribadito tutto il suo amore per Napoli, per la sua cultura e per la sua vitalità".

Lo studio di New York: "Il significato dell'abito multicolor"

“Abbiamo lavorato con Gaetano negli ultimi due anni alla realizzazione di quest’opera che è stata riprodotta secondo le sue disposizioni e seguendo i suoi bozzetti e disegni – confermano dallo studio Gaetano Pesce di New York – Addirittura, il vestito del Pulcinella “moderno” colorato del bozzetto di Gaetano è stato fedelmente stampato sul tessuto plastificato che ricopre l’opera. Lui stesso in fase di sviluppo del progetto aveva esplicitamente richiesto l’eliminazione dei bottoni del modello iniziale, che non appartengono al vestito tradizionale di Pulcinella e, secondo quanto riportato nel progetto approvato dall'artista, il Pulcinella dovrà indossare l'abito multicolor durante tutto il periodo dell'installazione in piazza Municipio dell’opera che è autografa”.

La curatrice Annichiarico: "Pesce ci disse di togliere i bottoni"

La curatrice Silvana Annichiarico racconta della lunga fase di gestazione del progetto:

"L'installazione Tu si na cosa grande è partita dal 15 novembre 2022. È stato un percorso lungo per individuare lo spazio pubblico che avrebbe dovuto ospitarla. Da piazza Plebiscito, a Rotonda Diaz, alla Villa Comunale fino a Piazza Municipio. Gaetano Pesce voleva un’opera che testimoniasse l’affetto per una terra che amava profondamente e in cui affondavano le radici della sua famiglia.

Gli elementi utilizzati per questa installazione sono degli archetipi della sua poetica. Il cuore per esempio lo ritroviamo nel lontano 1972 in un bozzetto intitolato Two Hearts Lamp, o
ancora nel progetto del 2001 per il Word Trade Center dove immaginava un’architettura pluralista capace di raccontare le culture e luoghi. Lo stesso Pulcinella lo ritroviamo nel 2020: ridotto a una camicia con bottoni neri, diventa una lampada da terra.

Per l'installazione di Napoli, Gaetano – dopo ulteriori approfondimenti – ci disse di togliere i bottoni perché tratto distintivo della maschera di Pierrot, e volle semplificare la veste e il bavero in modo più schematico. I disegni, i bozzetti e il progetto esecutivo con tutti i dettagli e le misure sono stati ultimati, approvati da lui e consegnati quando era ancora in vita. Sua è stata la scelta del laboratorio di Luca Bertozzi per la realizzazione.

Persino il titolo dell’opera è derivato da diversi colloqui e scambi… avevamo ragionato intorno a I love Napoli, Napoli amore mio, Tu si ‘na cosa grande, finché abbiamo concordato tutti, a cominciare da lui sul titolo che alla fine è stato scelto. Ecco perché l'opera installata a piazza Municipio è il Pulcinella progettato e voluto da Gaetano Pesce, avviata circa 2 anni fa e pensata totalmente dall’artista che aveva ‘disegnato' in ogni minimo dettaglio perfino la regia della performance musicale e la scelta del Bolero di Ravel".

L'allestitore: "Nessuna discrepanza col bozzetto"

Per Luca Bertozzi, del laboratorio che ha curato l'allestimento:

"Non ci sono discrepanze tra bozzetto e realizzazione finale. L’artista ha lasciato tutte le informazioni per completare il lavoro e l'opera installata a piazza Municipio è stata realizzata seguendo nel dettaglio queste informazioni. Se fosse stato in vita negli ultimi giorni della realizzazione, magari avrebbe potuto guidarci e indicarci qualche piccola correzione, chissà… Ma questo nessuno può saperlo purtroppo”.

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