Il preside perde il cellulare, perquisiti gli zaini dei bambini a scuola: da Benevento il caso arriva in Parlamento
"Un fatto di inaudita gravità". Così Carlo Giuseppe Iannotti, sindaco di San Lorenzo Maggiore, piccola cittadina nella provincia di Benevento, ha definito quanto accaduto nella locale scuola elementare: qui, infatti, il preside dell'istituto comprensivo "De Blasio" della vicina Guardia Sanframondi, in visita presso la scuola, si è accorto di non avere il cellulare e, per ritrovarlo, ha autorizzato una ispezione degli zaini dei bambini.
"Piuttosto che agire puntando il dito, fornendo un insegnamento rabbioso e irrispettoso verso i nostri bambini, non sarebbe stato più semplice andare a controllare nel bagno, laddove si era recato per l’ultima volta, prima di accorgersi della “perdita”? Da rappresentante della comunità tutta e, nella fattispecie, della comunità scolastica, essere messo a conoscenza di un simile fatto mi ha lasciato costernato tanto che, per descrivere un siffatto comportamento, mi viene in mente una sola parola: vergogna" ha commentato il sindaco Iannotti in una nota del Comune di San Lorenzo Maggiore.
Presentata una interrogazione parlamentare sull'episodio
Su quanto accaduto nella scuola elementare di San Lorenzo Maggiore è intervenuto, oggi, mercoledì 11 ottobre, il deputato di Forza Italia Francesco Maria Rubano, che ha presentato un'interrogazione parlamentare diretta al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, per fare chiarezza sulla vicenda.
Secondo Rubano, il comportamento del dirigente scolastico «non ha certo rappresentato per le bambine e i bambini un esempio educativo e formativo di qualità e, al contrario, ha rappresentato una modalità astiosa e acrimoniosa di agire».
Si legge nell'interrogazione parlamentare depositata il 10 ottobre e richiedente una risposta scritta:
tale comportamento non ha certo rappresentato per le bambine e i bambini un esempio educativo e formativo di qualità e, al contrario, ha rappresentato una modalità astiosa e acrimoniosa di agire nei confronti di una comunità costituita non solo dalla scolaresca ma anche da docenti, famiglie e intero paese;
si aggiunge a ciò che il dirigente scolastico non ha ritenuto di doversi scusare per il disdicevole gesto perpetrato ai danni dei bambini, per aver mortificato la morale ed i princìpi della comunità tutta.
Chiedo quali iniziative di competenza intenda assumere il ministro interrogato al fine di verificare i fatti e, se confermati, se risultino adottate o in corso di adozione iniziative anche di natura disciplinare nei confronti del dirigente scolastico.