Il preside dei Quartieri Spagnoli: “Pagheremo un medico di tasca nostra per la scuola”
«Pagheremo a nostre spese un medico perché si interfaccerà sia con gli operatori scolastici, sia con bambini fragili. La mia preoccupazione è che alcuni genitori per paura non mandino i figli a scuola». Eugenio Tipaldi da molti anni è il preside di una scuola dei Quartieri Spagnoli. Un luogo, che lui stesso descrive come a parte rispetto al centro di Napoli, da cui dista pochissimi metri. Qui la realtà è composta da professionisti, ma anche da difficoltà e, seppur in parte, criminalità. Proprio per questa difficile commistione, la scuola, qui, ha un valore diverso soprattutto se in presenza. Il preside Tipaldi chiede che venga rimandata l'apertura di qualche giorno, ma non auspica una nuova chiusura. Qui, ci spiega, la scuola per molti genitori è vista come riscatto sociale.
I problemi però sono diversi, tra cui quelli della scuola dell'infanzia dove mancano le aule adatte ad accogliere circa 20 bambini a sezione (ne sono in tutto 8) e il preside deciderà probabilmente di alternare i gruppi che entreranno a scuola.
La paura più grande è però legata ai genitori che potrebbero decidere di lasciare i figli a casa. «La mia preoccupazione è che i genitori per paura non mandino i figli a scuola. Il danno lo fanno ai loro figli che non possono accedere all'istruzione. La scuola, spiega il preside, offre a questi ragazzi un luogo di affetto perché non sempre lo trovano nelle loro case. Ci sono molti problemi sia per la povertà, sia perché magari i genitori sono separati o c'è il genitore in carcere e quindi trovano nella scuola l'affetto degli insegnanti le figure parentali che mancano».