Il piccolo Fulvio nasce in ambulanza: l’emozionante racconto dei soccorritori
Il codice KC14G nel manuale degli operatori di soccorso è «rottura delle acque», in questo caso specifico, «donna gravida con dolore addominale». Il "solito" trasporto in ospedale raramente è una operazione di routine quando si sta a bordo di un ambulanza. L'ambulanza «Marano 02» di Bourelly è quella che prende la chiamata e parte – racconta "Nessuno tocchi Ippocrate", pagina social dei soccorritori napoletani e non solo.
«Arrivati sul posto – si legge dal racconto dell'operatrice – ci vengono incontro i parenti che ci indicano la strada, troviamo la paziente semiseduta sul letto, dolorante ma con il viso di una mamma che ha già il suo bimbo tra le braccia… così accorciamo i tempi e ci dirigiamo verso l’ambulanza, facciamo stendere la paziente sulla barella che ormai esausta inizia a spingere, proprio come in un film. Paura? Sì, tanta, eravamo responsabili di ogni minima cosa, della nascita di un bambino che avrebbe preso il nome di Fulvio».
E così il bambino nasce. Spiega l'operatrice: «nel giro di qualche secondo ho provato la gioia più grande che potessi provare, ho accolto al mondo e tenuto tra le mie braccia una nuova vita. La gioia, le lacrime, l’emozione che ho provato sono inspiegabili e indelebili. Gli occhi della mamma pieni di gioia, mi sono sentita completa. Che dire, tutto perfetto nei minimi dettagli. Sul 118 non ne vediamo sempre di belle, è emergenza, adrenalina ma tanto dolore, oggi per la prima volta ero felice di chiudere la scheda intervento con la consapevolezza che nessuno stesse male, ma al contrario, che un piccolo ometto avesse portato la luce nella famiglia Esposito, facendosi spazio fra i due fratellini».