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Parla il sacerdote di Ischia innamorato della parrocchiana: “È stato un dono di Dio, non rimpiango nulla”

Il parroco di Ischia innamorato ha parlato in Tv: “Non rimpiango ciò che ho fatto. Non torno a fare il prete. Ma voglio bene alla comunità”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Don Antonio Scala
Don Antonio Scala

“Non rimpiango quello che ho fatto, è stato un dono di Dio”. A parlare è don Antonio Scala, prete di Ischia che si è innamorato di una sua parrocchiana. Lui 58 anni, lei 35 e sposata, si sarebbero conosciuti in chiesa. Dall'amicizia sarebbe nato un sentimento più profondo, l'amore. Alla fine hanno deciso di ufficializzare la loro frequentazione. Il parroco si è dimesso dalle cariche ecclesiastiche. La donna ha lasciato il marito. La loro storia d'amore ha valicato i confini dell'isola verde del Golfo di Napoli, arrivando fino ai media nazionali. Il sacerdote ha deciso di rompere il silenzio, parlando ai microfoni di Storie Italiane, su Rai Uno.

Il sacerdote di Ischia: “Non rimpiango nulla, voglio bene alla comunità”

Un caso che continua a far discutere. Il Movimento internazionale dei sacerdoti sposati ha affermato che per i sacerdoti sposati "la trasparenza è un valore aggiunto del caso".

Il sacerdote di Ischia, contattato telefonicamente dalla Rai, ha spiegato la situazione:

“Il futuro non lo conosco – ha detto – Spero di continuare con questa donna perché ci vogliamo bene. Per me è stato qualcosa di molto forte, altrimenti ci saremmo allontanati come dopo una passeggiata. Tu vai a casa tua, io ritorno a casa mia e nascondiamo tutto. Ma non ci siamo riusciti”.

Alla fine, il parroco ischitano conclude:

“Possiamo ingannare gli uomini, ma Dio alla fine vede tutto e sa tutto. Ho pensato di andare dal vescovo e dirgli ‘ho fatto questo' e di prendermi la responsabilità, ci vuole un po' di tempo per tutti. Voglio bene alla comunità, porto tutti nel cuore, spero che non si allontanino dalla Chiesa. Ma questa è la mia vita, una mia scelta che non c'entra con loro. Non ritorno, ormai ho chiuso e non mi sento più di fare il prete. Non basterebbe una confessione, ci vuole una conversione”.

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