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Omicidio a Casal di Principe, Salvini: “Non si può morire a 17 anni. Chi ha ucciso, paghi”

Il 20enne reo confesso per l’omicidio del 17enne a Casal di Principe era stato denunciato in passato. Il padre della vittima ha chiesto l’intervento di Salvini.
A cura di Nico Falco
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Raffaele Turco, il papà di Giuseppe, il 17enne di Villa Literno (Caserta) ammazzato a coltellate nella notte scorsa durante un litigio a Casal di Principe, si rivolge direttamente a Matteo Salvini. Il ragazzo fermato, un 20enne di origini marocchine che lavora come idraulico, era stato in passato denunciato perché era stato sorpreso davanti ad un negozio con un'arma da fuoco; e proprio su questo aspetto si sofferma l'uomo, per sottolineare una situazione che, a suo avviso, è stata sottovalutata esponendo ad un rischio che si è poi concretizzato:

Non è possibile morire a 17 anni per colpa di un ragazzo con precedenti penali, ora il vicepremier Salvini deve intervenire. In questa zona siamo abbandonati a noi stessi, in mano ai violenti, perciò lo Stato adesso non deve lasciarci soli. Giuseppe doveva andare a mangiare una pizza ed invece ora non tornerà più. Farò di tutto per avere giustizia.

Salvini: "Solidarietà al padre di Giuseppe Turco, chi ha ucciso paghi"

In serata è arrivata la risposta del vicepremier. Con un messaggio pubblicato sui social, Matteo Salvini ha commentato la vicenda e si è detto vicino a Raffaele Turco:

Non si può morire a 17 anni, accoltellati in piazza da un delinquente, per futili motivi. Non possiamo arrenderci all'esaltazione della violenza, soprattutto tra i giovani, a una società senza regole e senza certezza della pena, a comportamenti che in Italia non possono essere tollerati.

Da papà, tutta la mia solidarietà e vicinanza al signor Raffaele in questo momento di enorme dolore per il suo Giuseppe. Da ministro l'impegno ad essere sul posto e fare tutto il possibile perché certa violenza bestiale non si ripeta più, e chi ha ucciso paghi.

Ucciso a coltellate davanti al bar

Giuseppe Turco avrebbe compiuto 18 anni il prossimo ottobre. Ieri sera, questa la ricostruzione su cui lavorano i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe, era in piazza nel comune del Casertano, nei pressi di un bar frequentato anche dal 20enne che di lì a poco lo avrebbe ucciso. Tra i due, hanno raccontato alcuni amici della vittima, c'erano state già precedenti discussioni, sui social, relative ad una ragazza, in passato legata a Giuseppe e che si sarebbe poi avvicinata all'altro.

A far precipitare la situazione sarebbe stato l'arrivo della giovane al bar: sarebbe partita una rissa, durante la quale il 20enne avrebbe sferrato i fendenti, almeno otto, colpendo il rivale in parti vitali. Giuseppe, soccorso, è stato accompagnato nella clinica Pineta Grande, dove è deceduto poco dopo. Il responsabile si era inizialmente allontanato ma, identificato anche grazie alle testimonianze, è stato rintracciato nella sua abitazione.

I carabinieri alla ricerca del coltello

Non è stata ancora ritrovata, intanto, l'arma del delitto. Il coltello sarebbe stato gettato via subito dopo l'aggressione. I carabinieri, guidati dal capitano Busetto, hanno setacciato la zona di piazza Villa, dove c'è stato l'accoltellamento, e le aree immediatamente vicine, senza però risultati. Il giovane fermato, che ha confessato di avere accoltellato il 17enne durante una lite per una ragazza, si trova ora nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell'autorità giudiziaria; nei suoi confronti è stato emesso un fermo con l'accusa di omicidio, il provvedimento dovrà essere convalidato nelle prossime ore.

(articolo aggiornato alle 22.39 del 30 giugno 2023)

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