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Il numero chiuso a Medicina divide i fratelli Manfredi. Massimiliano vota l’abolizione, Gaetano è per mantenerla

Gaetano Manfredi, ex rettore, ministro e oggi sindaco di Napoli, contro la proposta di legge regionale (votata anche dal fratello Massimiliano) per abolire il test d’accesso alla facoltà di Medicina.
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I fratelli Gaetano e Massimiliano Manfredi, il primo sindaco di Napoli in una coalizione di centrosinistra, il secondo consigliere regionale del Partito Democratico in Campania, divisi dalla questione del test d'accesso alla facoltà di Medicina. Qualche giorno fa il consiglio regionale, su proposta della maggioranza e ha approvato una proposta di legge (pdl) con l'obiettivo di abolire, a decorrere dall'anno accademico 2024/2025, le disposizioni che disciplinano il regime di accesso programmato alla facoltà di Medicina. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si è schierato con forza contro il numero chiuso. Ovviamente Massimiliano Manfredi ha votato la proposta, insieme alla sua maggioranza:

Come Pd abbiamo sostenuto questa iniziativa, ponendo però il tema che serve necessariamente una riforma del meccanismo di reclutamento della forza lavorativa nel campo medico in Italia. Quello dell’accesso alle professioni sanitarie è un tema tra quelli sul tavolo, ma non si risolve il problema abolendo solo il numero chiuso.

Oggi il fratello, sindaco ma anche ex rettore della Federico II, ex ministro dell'Università e già presidente della Crui, ha detto la sua molto chiaramente: non è d'accordo con De Luca, col centrosinistra regionale e nemmeno, dunque, col fratello:

È un tema che ho affrontato tante volte, sia da rettore che da ministro. Io ho sempre ritenuto che la strada da seguire sia quella dell'ampliamento del numero di posti ma non dell'eliminazione dell'esame di ammissione.

Veniamo da un'esperienze di 20-30 anni fa dove il numero di studenti era enorme e non c'era una qualità della formazione che garantiva delle buone professionalità. Ci sono stati sicuramente dei grandi errori di programmazione che hanno ridotto eccessivamente il numero degli accessi, quindi credo che la strada maestra sia quella di aumentare in maniera significativa la platea, sapendo che questo consente una crescita che sia bilanciata.

Per Massimiliano dunque, il numero chiuso va abolito a patto però di «allargare le scuole di specializzazione – spiega -. Il fatto che molti medici non scelgono il sistema sanitario pubblico perché sono attratti dal privati o dall’estero e c’è la necessità di premiare di più le figure mediche principali che mancano negli ospedali». Gaetano Manfredi invece è per una decisione non draconiana: aumentare la platea degli accessi ma non rinunciare al test preliminare.

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