Il nipote svuota il conto coi risparmi della zia: rubati 380mila euro

Una eredità di pochi spiccioli, i risparmi di una vita svaniti nel nulla, parenti delusi e arrabbiati si sono chiesti perché. Ed è arrivata la triste scoperta: uno di loro, un nipote, si era appropriato dei risparmi della donna, 380mila euro, facendosi nominare tutore della donna, diversamente abile, su delega del giudice.
E così, su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, i finanzieri di Salerno hanno eseguito un decreto di sequestro e confisca nei confronti del nipote-amministratore di sostegno. Nel corso degli approfondimenti investigativi, le fiamme gialle di Vallo della Lucania hanno esaminato i movimenti sui conti correnti della defunta, sui quali il nipote (F. M., classe '62) aveva piena delega ad operare.
Sono stati così ricostruiti, negli anni dal 2010 al 2018, ripetuti prelevamenti e bonifici per importi notevoli, sempre a favore dell'uomo, senza apparenti giustificazioni e, soprattutto, senza darne alcuna comunicazione al giudice tutelare, verso il quale aveva invece l'obbligo di rendicontare tutte le operazioni inerenti all'amministrazione patrimoniale svolta. In particolare nel 2011 gli investigatori hanno addirittura scoperto un bonifico di 90.000 euro e due prelievi, rispettivamente per 35 e 25mila euro, eseguiti nell'arco di soli tre mesi, che non hanno trovato alcun riscontro nell'elenco delle spese dichiarate al Tribunale. Al termine degli accertamenti finanziari, è stato quantificato in circa 380mila euro l'ammontare complessivo delle somme sottratte alla zia dal 59enne di Salerno, abusando del mandato ricevuto.
Sulla scorta degli elementi indiziari raccolti è stato quindi un decreto di sequestro preventivo, fino alla concorrenza del denaro impropriamente utilizzato. Allo stato, i militari hanno cautelato due immobili nel centro di Salerno, il cui valore attuale è stimato in circa 240 mila euro. Il responsabile dovrà rispondere dell'accusa di peculato, reato per il quale rischia una condanna fino a dieci anni e mezzo di reclusione.