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Il narcos Raffaele Imperiale aveva un’intera isola a Dubai, comprata coi soldi della droga

“Lello Ferrarelle” aveva investito i soldi della droga anche comprato un’isola; ne ha ceduto la proprietà durante il processo che lo vede alla sbarra con una ventina di imputati.
A cura di Nico Falco
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L'arresto di Raffaele Imperiale (foto della Polizia di Dubai)
L'arresto di Raffaele Imperiale (foto della Polizia di Dubai)

Coi soldi della droga il narcos Raffaele Imperiale, alias ""Lello Ferrarelle", di Castellammare di Stabia, aveva comprato anche un'isola artificiale in un arcipelago a Dubai, dove stava trascorrendo la sua latitanza dorata da quasi mezzo milione di euro al mese.

Il 49enne, ritenuto tra i più influenti broker del traffico di stupefacenti a livello internazionale, ne ha ceduto la proprietà alle autorità italiane: lo ha reso noto oggi il sostituto procuratore Maurizio De Marco, nel processo che vede alla sbarra Imperiale insieme a una ventina di imputati; il pm ha anche consegnato al gup Miranda delle memorie contenenti due manoscritti con cui il narcos notifica la sua decisione.

L'arresto di Imperiale, il più importante narcos d'Italia

Arrestato nell'agosto 2021 negli Emirati Arabi, Imperiale era stato estradato 7 mesi dopo, nel marzo 2022; qualche mese dopo, a dicembre 2022, la scelta di pentirsi. Le indagini avevano già delineato la sua figura e la sua importanza nel mondo del narcotraffico: ritenuto uomo di punta del clan Amato-Pagano e vera mente dietro il sistema droga dei cosiddetti Scissionisti di Scampia, Imperiale era in grado di accumulare enormi ricchezze trattando da pari coi narcos sudamericani e imponendosi anche come fornitore per una delle principali ‘ndrine della ‘ndrangheta calabrese.

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Chiesti 14 anni di carcere per Raffaele Imperiale

Oggi sono state presentate le richieste di condanna: per Raffaele Imperiale 22 anni e 2 mesi di reclusione, ridotti per il rito abbreviato a 14 anni, 9 mesi e 10 giorni. A seguire: 12 anni e 8 mesi per Marco Liguori; 12 anni e 4 mesi per Luca Girolamo; 4 anni e 4 mesi per Raffaele Mauriello; 12 anni, 10 mesi e 20 giorni per Fortunato Murolo; 13 anni e 8 mesi per Marco Panetta; 13 anni, 1 mese e 20 giorni per Antonio Puzella; 19 anni per Mario Simeoli; 12 anni e 4 mesi per Daniele Ursini; 8 anni e 4 mesi per Antonio Cerullo; 9 anni e 4 mesi per Ciro Gallo; 6 anni e 8 mesi per Corrado Genovese; 4 anni e 8 mesi Giovanni Gentile; 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Gentile; 4 anni e 8 mesi per Antonio De Dominicis; 12 anni e 4 mesi per Mario Allegretti; 10 anni, 5 mesi e 10 giorni per Luca Alvino; 13 anni, 6 mesi e 20 giorni per Luca Cammarota; 14 anni, 1 mese e 10 giorni per Bruno Carbone; 3 anni e 4 mesi per Gianmarco Cerrone.

Il tesoro di Imperiale: il Van Gogh, i bitcoin e i lingotti d'oro

Dopo la scelta di collaborare con la giustizia (decisione in cui si inquadrano anche la consegna dei due quadri di Van Gogh e, adesso, dell'isola di Dubai), Imperiale aveva iniziato a raccontare di affari e complici, compresi i suoi contatti tramite i quali, nel 2016, aveva fatto espatriare Raffaele Mauriello, che sarebbe diventato uno dei suoi principali collaboratori. Il narcos ha spiegato di avere già da tempo abbandonato la gestione diretta del traffico di droga, preferendo dedicarsi ai flussi economici che movimentava usando piattaforme criptate. E coi soldi provenienti dal narcotraffico investiva anche in lingotti d'oro: un affare che portava guadagni per venti milioni di euro al mese.

L'arresto di Raffaele Imperiale (foto della Polizia di Dubai)
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