Il Napoli Calcio festeggia i 2.500 anni della città con la maglia “Partenope”

Una maglietta ad hoc per i 2.500 anni della città. È quella che il Calcio Napoli si prepara a svelare nei prossimi giorni e che vedrà il suo debutto il 14 aprile, nel match dello stadio Diego Armando Maradona, contro l'Empoli. Lo riferiscono fonti accreditate a Fanpage.it. Un omaggio alla città che il prossimo 21 dicembre compirà due millenni e mezzo e che già da settimane sta organizzando diverse iniziative cittadine in attesa del compleanno vero e proprio nel giorno del solstizio d'inverno.
Massimo riserbo dal Calcio Napoli sui dettagli della maglia: fonti vicine a Fanpage.it parlano di un motivo che rappresenterà il movimento ondulatorio del mare, composto da onde colorate di vari tipi di azzurro: da quello più chiaro a quello più scuro. Nessun dettaglio è stato anticipato: la produzione, del resto, attenderebbe l'okay definitivo che arriverà nelle prossime ore, ma appare quasi scontata la presenza di una sirena o del golfo, magari stilizzato, con il Vesuvio alle spalle. Ma per questi ci sarà da attendere. Il nome, invece, salvo ripensamenti in extremis, sarà quello di "Partenope", che richiamerà anche il nome dell'ultimo film di Paolo Sorrentino.
Unica pecca, se proprio si vuole trovare il pelo nell'uovo, è dal punto di vista storico: Parthenope era il nome dell'insediamento originario (che si trovava sull'attuale collina di Pizzofalcone), nato almeno due secoli prima di Neapolis, che invece venne fondata là dove oggi c'è il Centro Storico (il "cuore" era l'agorà, corrispondente all'attuale piazza San Gaetano). Parthenope che dunque ha avuto, almeno inizialmente, una storia diversa da quella che poi avrà Napoli, che in quanto "Città Nuova" avrebbe poi finito per inglobare la stessa sua "patria d'origine", che in poco tempo divenne nota come Palepolis, ovvero "Città Vecchia", un nome che oggi si ritrova in parte nella toponomastica cittadina (via Palepolis è la strada che si trova ai piedi della collina stessa di Pizzofalcone). Non proprio, insomma, un "errore storico" vero e proprio, ma solo un dettaglio che all'appassionato di storia non sarà sfuggito.