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Il Napoli Basket aspetta da 23 anni un palazzetto. Il presidente: “Dialogo con il nuovo Comune”

Il Napoli Basket dopo il ritorno in Serie A attende novità sulla sua nuova “casa”, con il Pala Argento ormai chiuso da 23 anni e il PalaBarbuto che è un “prefabbricato” provvisorio. A Fanpage.it parla il presidente Federico Grassi: “Quanto prima proveremo a parlare con il nuovo comune”.
Intervista a Federico Grassi
Presidente del Napoli Basket
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Federico Grassi, presidente del Napoli Basket.
Federico Grassi, presidente del Napoli Basket.

Riportare un giorno il Napoli in Europa, concludere il campionato in corso con una tranquilla salvezza. Ma anche, e soprattutto, risolvere la questione del nuovo palazzetto del basket di Napoli. Il presidente Federico Grassi, patron degli Azzurri guidati da coach Pino Sacripanti, racconta in una intervista esclusiva a Fanpage.it le prime settimane in massima serie ma anche gli obiettivi per il futuro. Partendo anche e soprattutto dalla vicenda Pala Mario Argento, ormai ridotto a rudere dopo che nel 1998 venne chiuso per ristrutturazioni mai iniziate, e del PalaBarbuto, nato come prefabbricato temporaneo ma che in realtà è diventato l'unico palazzetto del basket di Napoli, con tutti i suoi limiti come ad esempio la capienza minima di circa quattromila posti.

Presidente, in questo momento la squadra, nonostante alcune difficoltà come l'improvviso addio di Mayo per motivi familiari e l'infortunio di Elegar, sta facendo davvero molto bene, nonostante sia al primo anno di Serie A.

Sì, siamo partiti meglio di quanto pensassimo sicuramente. E questo nonostante l'addio di Mayo e l'infortunio di Elegar che è stato molto pesante per il nostro modo di giocare. Però i ragazzi si sono compattati bene ed hanno saputo reagire e affrontare bene il campionato finora, nonostante queste difficoltà. Noi non dobbiamo ovviamente dimenticare il nostro obiettivo, che è la salvezza: se riusciamo ad ottenere queste altre 6-7 vittorie che mancano per raggiungere l'obiettivo, poi dopo possiamo fare altri tipi di ragionamenti. Noi comunque dobbiamo restare con i piedi per terra, raggiungere una salvezza tranquilla per poi costruire qualcosa di più ed alzare l'asticella.

Voi al momento state giocando al PalaBarbuto, un prefabbricato che doveva ospitare temporaneamente le gare di basket in attesa della ristrutturazione del Pala Argento. E invece sono passati più di vent'anni e voi siete ancora al PalaBarbuto, mentre il Pala Argento è diventato un rudere abbandonato.

Il sindaco si è insediato da poco e noi non abbiamo ancora potuto affrontare alcun discorso. Ma quanto prima proveremo a parlare con il nuovo comune, per aprire un discorso che possa riguardare il PalaBarbuto, il Pala Argento, o un'altra struttura. Sono discorsi che affronteremo con il comune, dati e numeri alla mano. Speriamo che il Comune ci possa dare una mano per far sì che a Napoli possa tornare il grande pubblico. Basti pensare che al Pala Argento potevano entrate anche 12mila persone, al PalaBarbuto meno della metà. Chiaro che abbiamo ancora un problema di Covid, nel senso che il periodo storico è quello che è e dunque una capienza limite del 60% massimo. Ma speriamo che passi anche questa perché il pubblico è fondamentale. Contro la Virtus, contro Derthona, come ha detto anche il nostro coach Pino Sacripanti, il publico è stato il nostro sesto uomo sul parquet.

Le tribune del PalArgento, ormai ridotte a un rudere. [Foto / Fanpage.it]
Le tribune del PalArgento, ormai ridotte a un rudere. [Foto / Fanpage.it]

Anche perché il basket non è come il calcio, vive anche e soprattutto di incassi del botteghino. Quanto è stato difficile superare un'intera stagione come quella passata praticamente a incassi zero.

Sì, lo scorso anno avevamo un clima surreale, era incredibile perfino giocare così. Infatti quando abbiamo potuto riaprire il palazzetto per i playoff quest'anno a poche centinaia di persone, si è avvertita subito la differenza. Noi partivamo anche da favoriti, e dunque non era per niente facile: alla fine, tra mille difficoltà, abbiamo confermato i pronostici e siamo riusciti a portare a casa il risultato: la promozione in Serie A. Ma il pubblico è fondamentale: siamo anche in un periodo in cui sono in aumento i tifosi del basket, in controtendenza con quanto succede nel calcio. E penso che Napoli possa portare ulteriormente ad aumentare questi numeri, visto che la piazza ha fame di basket.

In Serie A a parte Napoli c'è solo Brindisi a rappresentare il meridione. Quanto è importante anche per la città "mantenere" questa piazza nella massima serie, non soltanto nel calcio?

Napoli è la terza città d'Italia, e quindi è una piazza che può dare parecchie soddisfazioni. Noi comunque proviamo a crescere per piccoli passi, sulla base di programmi triennali. Sicuramente non possiamo certo competere al momento con Milano e Virtus, che con il loro budget, le loro strutture, eccetera, in questo momento la fanno da padrona.

Presidente, Lei è sempre stato una persona coi piedi per terra e che ha sempre mantenuto le promesse fatte, quale si sentirebbe di volere fare, a parte ovviamente quella di una soluzione per il palazzetto assieme al comune?

Noi dobbiamo pensare ad andare un giorno nelle coppe europee. Magari non l'Eurolega, magari partire da una coppa europea diciamo "minore", ma che può essere un buon trampolino di lancio. Diciamo che sì, l'obiettivo nel futuro può essere quello di portare il Napoli in Europa come era una volta.

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