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Campi Flegrei

Il ministro Musumeci: “La gente dei Campi Flegrei è ingannata per 80 anni”

“Per 80 anni non si è fatto nulla per il rischio sismico, vulcanico e bradisismico”: il ministro Musumeci parla della situazione Campi Flegrei.
A cura di Cir. Pel.
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Nell'audizione parlamentare sui Campi Flegrei il ministro della Protezione civile del governo Meloni, Nello Musumeci, è più duro dei mesi scorsi, di quando i riflettori erano puntati sull'area della caldera e sui terremoti continui. Dice che non ci sarà uno stato d'emergenza, dice che per ora lo stato d'allerta resta giallo. Poi, l'affondo che abbraccia quasi un secolo di politica italiana, bocciata in toto dal politico siciliano: «Voglio ribadire il mio grande rispetto per la comunità che vive nei Campi Flegrei, zona particolarmente fragile. Ebbene quella popolazione è stata ingannata per 80 anni da chi aveva il compito di parlare con sincerità ma non lo ha fatto. Si parlava da una parte dei rischi derivanti dalla presenza del vulcano e da un'altra si autorizzavano i piani di costruzione. Per 80 anni non si è fatto nulla per il rischio sismico, vulcanico e bradisismico, si è atteso che arrivasse questo governo per iniziare da operare».

Non si capisce bene Musumeci con chi ce l'abbia: i comuni del versante flegreo in ottant'anni (cioè dal Dopoguerra a oggi) sono stati governati da destra e sinistra. Andando a ritroso gli ottant'anni di cui parla il ministro del governo Meloni c'è solo da prendere in esame il lavoro dei Podestà nominati dal governo fascista durante il Ventennio di dittatura, ovvero dagli anni 1926 al 1943. Continua Musumeci, come un fiume in piena: «Lì sono 103mila persone. È stato un crimine autorizzare quella espansione. Se il fenomeno è sempre esistito perché nessuno finora è mai intervenuto?».

Trecento nuclei familiari sono sfollati dopo il terremoto del 20 maggio.  E il ministro sui soldi che faticano ad arrivare agli sfollati fa spallucce: «Se non arrivano i soldi la colpa non è del governo nazionale. Io mi auguro che i parlamentari della zona possano esercitare le necessarie e utili sollecitazioni sulla Regione e sui Comuni. Non è più competenza del governo nazionale, quanto doveva essere fatto è stato fatto da parte nostra in 15 giorni. Quando i fondi si saranno esauriti si adotterà un provvedimento per rimpinguare la dotazione».

Sulla sospensione dei tributi agli sfollati, idem: «Abbiamo il dovere di capire quale attività è stata sospesa attraverso una ricognizione che, se vuole, il Comune può farci avere. Me ne farò carico personalmente", ha sottolineato il ministro, aggiungendo che "questo vale anche per ogni altra attività, e non mi pare che le attività turistiche abbiano sofferto in modo particolare per la oculatezza con la quale il governo nazionale e il Dipartimento di Protezione civile hanno minimizzato i messaggi pubblici».

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