Il Mercadante rende omaggio a Raffaele La Capria: la prima è Ferito a morte di Roberto Andò
Il Teatro Mercadante comincia la sua stagione rendendo omaggio a Raffaele La Capria, scomparso lo scorso giugno e a un testo che è tra i classici della letteratura italiana che parla (anche) di Napoli: allo Stabile di Napoli, infatti, mercoledì 19 ottobre andrà in scena "Ferito a morte", romanzo che vinse il Premio Strega nel 1961, che rivive nell’adattamento di Emanuele Trevi e la regia di Roberto Andò con, tra gli attori, Andrea Renzi, Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, con scene e le luci firmate da Gianni Carluccio, i costumi di Daniela Cernigliaro, il suono di Hubert Westkemper e i video di Luca Scarzella.
Il teatro della città rende omaggio a uno scrittore partenopeo che la Napoli a un certo punto quasi rigettò, probabilmente per la sua scelta di andarsene, come ricordò a Fanpage.it Silvio Perrella, curatore del Meridiano a lui dedicato: "Napoli era un campo di battaglia conoscitivo molto importante, ma Raffaele ha cercato di essere autonomo da Napoli, ecco perché è così mal compreso e, diciamo la verità, non veramente amato. Ogni volta che ha fatto ritorno a Napoli gli hanno sempre fatto la domanda sul perché se ne fosse andato, come se fosse stato un traditore della Patria e questo ha inquinato, secondo me, i rapporti. Sarebbe utile leggerlo con gli occhi scevri da pregiudizi". E in queste parole si può cogliere anche l'importanza che ha questa messa in scena, che ridà alla città una nuova versione di un libro cardine per capirla.
Nel parlare di questo adattamento, Roberto Andò, regista e Direttore del Teatro Mercadante di Napoli, ha citato il Pasticciaccio di Gadda con la regia di Luca Ronconi, mentre per quanto riguarda il libro di La Capria, si è rifatto alle suggestioni di Domenico Starnone che ricordò come leggendo Ferito a morte fu colpito dalla "confusione emozionante delle voci. Mi sembrò di finire dentro la radio mentre qualcuno gira la manopola e l’asta scorre attraverso le stazioni. Ma con mia meraviglia tutto era comprensibile". E così Andò spiega: "Come si fa in teatro a rendere questo continuo sfumare di sensazioni, ambienti, volti, voci che scolorando dall’uno all’altro s’inabissano nella luce o nella trasparenza dell’acqua del mare? Come si fa a dar conto del sentimento con cui ci separiamo dall’intensità insopportabile di ciò che abbiamo vissuto, decantato dal lampeggiare insistito del ricordo? È una sfida, un azzardo forse, ma vale la pena di correrne i rischi".
"Come ogni racconto del tempo che passa – anche se tutto si svolge in una sola giornata – il romanzo di La Capria, in modo del tutto originale e unico, è attraversato dai fantasmi della Storia. In questo senso è anche un libro sul fallimento della borghesia meridionale, sul marciume corrosivo del denaro, sullo sciupio del sesso, sul disfacimento della città all’unisono con chi la abita, sulla logorrea e la megalomania, sul piacere di apparire e fingersi diversi da come si è" continua Andò che ha voluto al suo fianco il Premio Strega Emanuele Trevi che lo ha aiutato "a riacciuffare quel punto della vita che altrimenti sarebbe condannato a svanire per sempre". Lo spettacolo sarà in scena fino al 30 ottobre per poi andare in tournée a Modena, Torino, Perugia, Roma, Milano, Cesena, Genova.