Il medico dell’Asl Napoli 1 firmava i certificati falsi per il contrassegno disabili: tariffe fino a 300 euro

Per ottenere la documentazione necessaria per il rilascio del contrassegno di parcheggio per disabili non c'era un "tariffario" preciso, ma le somme oscillavano tra i duecento e i trecento euro, e firmare i falsi certificati era sempre lo stesso medico. È quello che emerge dall'ordinanza che è stata eseguita nei confronti di 69 indagati questa mattina, 11 marzo, dai carabinieri del Nas di Napoli nei confronti di dipendenti dell'Asl Napoli 1 Centro, impiegati comunali e impresari di ditte funebri; inchiesta nata da una segnalazione per assenteismo presentata dall'Asl e che ha portato a scoprire, secondo l'accusa, una rete di procacciatori, dirigenti medici e impresari funebri che si reggeva sulle mazzette: 50 euro per un certificato di morte naturale, 70 euro per un test del Dna propedeutico alla cremazione.
I costi dei contrassegni per disabili
Nell'ordinanza vengono ricostruiti una decina di casi relativi ai contrassegni di parcheggio per disabili, che coinvolgono diversi cittadini (iscritti anche loro ne registro degli indagati) e un dirigente medico dell'Asl Napoli 1 Centro (destinatario di misura cautelare in carcere). Gli incontri avvenivano nel distretto sanitario 24 dell'Asl Napoli 1, quello di via Chiatamone, dove il medico era in servizio; si tratta dello stesso distretto che anni fa era stato coinvolto in un'altra indagine sui falsi invalidi. Tra gli intermediari viene identificato anche un ex consigliare della municipalità di Chiaia, già coinvolto nell'indagine del 2006: avrebbe consegnato 250 euro al medico nel distretto sanitario insieme alla moglie, per ottenere i documenti per una terza persona.
Per diversi degli episodi la somma di denaro non è stata quantificata, l'accusa menziona genericamente "soldi o altre utilità", ma per alcuni di questi ci sono le cifre: quella più ricorrente è di 200 euro, ma c'è anche chi ne avrebbe pagati 300 e un uomo che ne avrebbe consegnati soltanto 45. In cambio dei soldi, dati direttamente al medico, i cittadini coinvolti avrebbero ottenuto la certificazione medica con cui venivano attestate false patologie e che sarebbe servita per richiedere il contrassegno di parcheggio per disabili.
Tangenti sui certificati di morte, 69 arresti
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, sono durate due anni. Il blitz è scattato questa mattina, con l'esecuzione delle misure cautelari nei confronti di 69 indagati. Per 18 di questi è stato disposto il carcere (tra cui il dirigente medico che firmava i certificati, la collega accusata anche di assenteismo e diversi impresari funebri); per gli altri 51 sono stati disposti gli arresti domiciliari (tra questi, l'ex consigliere municipale, altri impresari funebri e diversi impiegati).
Gli inquirenti hanno appurato che a stilare i certificati di morte, invece del medico legale, erano gli stessi impresari funebri, che poi consegnavano alla dottoressa la documentazione già compilata; ed erano ancora loro ad effettuare i prelievi dei campioni del Dna, usando dei kit di proprietà dell'Asl Napoli 1 Centro che sarebbero dovuti essere nell'esclusiva disponibilità dell'azienda sanitaria.