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Il latte di bufala per le mozzarelle non era genuino, titolare allevamento a processo

Latte di bufala di qualità inferiore a quello per realizzare la mozzarella di bufala campana Dop: imprenditrice zootecnica a processo.
A cura di Redazione Napoli
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L'accusa è di quelle gravi per chi gestisce un allevamento: avrebbe venduto ad un caseificio di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) del latte di bufala non genuino, di qualità inferiore a quello per realizzare la mozzarella di bufala Dop, una delle eccellenze della Campania, conosciuta in tutto il mondo, in quanto contenente una ingente quantità di latte vaccino.

Per questo motivo ora la titolare dell'azienda è sotto processo per truffa; la Procura di Santa Maria Capua Vetere  ha disposto il rinvio a giudizio con celebrazione del processo immediato. Le indagini fanno emergere un quadro inquietante: l'imprenditrice zootecnica avrebbe truffato il caseificio violando il contratto tra i due, procurandosi poi un ingiusto profitto pari al valore commerciale del latte venduto di qualità inferiore rispetto a quello pattuito. Nel processo si costituiranno parte civile le due parti offese.

Sempre sul fronte bufale e allevamenti, è stato spostato a lunedì 22 maggio l'incontro a Roma, al ministero della Salute, tra il sottosegretario Marcello Gemmato e le associazioni degli allevatori bufalini del Casertano che da un anno e mezzo protestano perché venga ritirato il piano della Regione Campania di eradicazione della brucellosi e della tbc bufaline. Nel corso dell'incontro le associazioni chiederanno «il Commissariamento della Regione Campania, che non parteciperà all'incontro, per risolvere una volta per tutte, superando gli abbattimenti indiscriminati, l'emergenza dei brucellosi e tbc».

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