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Il grande affare dei garage a Napoli: 15 euro all’ora e l’auto in divieto di sosta

Buchi di pochi metri quadrati si trasformano in garage che ospitano decine di auto. Il “miracolo” possibile grazie ad un trucco che a Napoli è molto noto: la sosta abusiva in strada.
A cura di Nico Falco
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Una manciata di metri quadrati di spazio utilizzabile, sufficiente a farci entrare due, forse tre automobili, eppure si continua a lavorare a pieno regime, i clienti sono a decine ogni giorno. Piccolo miracolo di parecchie autorimesse napoletane, che sembrano sfidare (e vincere) ogni legge della fisica. Per ogni gioco di magia, però, c'è un trucco. Lo sanno bene i napoletani che, dopo aver pagato anche 15 euro per una sola ora, hanno dovuto recuperare la loro automobile parcheggiata in strada. E, qualche tempo dopo, in molti casi hanno dovuto pagare anche una multa per divieto di sosta.

Le auto dei clienti parcheggiate in sosta vietata

Il fenomeno dei "garage allargati" è stato al centro di una serie di controlli della Guardia di Finanza di Napoli, partiti agli inizi di dicembre e finiti nei giorni scorsi, affidati al I Gruppo e al Gruppo Pronto Impiego di Napoli. Ne sono stati sanzionati 11 tra Chiaia, Borgo Orefici, Fuorigrotta, e Porto per occupazione abusiva di suolo pubblico. Il sistema è ben noto: se lo spazio all'interno è finito, si usa quello fuori. L'automobile del cliente, che dovrebbe essere custodita al coperto, viene spostata in strada. Che siano strisce blu (senza grattino), in divieto di sosta, sulle strisce pedonali, poco importa: basta che ci sia abbastanza spazio per infilarcela.

Se arrivano i controlli e scatta qualche multa è sufficiente togliere l'avviso dal parabrezza e far finta di non sapere nulla, tanto il cliente se ne accorgerà soltanto settimane se non mesi dopo, quando arriverà a casa. Al momento della riconsegna, se questa è stata concordata, basta andare a recuperare l'auto e lasciarla sulla soglia, fingendo di averla appena spostata fuori. Ma la prassi è tanto consolidata e accettata (ovvero, subìta) che c'è anche chi, semplicemente, indica al cliente dove andare a riprendersela.

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Cartelli abusivi a paletti: così i garage si appropriano della strada

Questo spazio aggiuntivo, insomma, diventa una estensione dell'autorimessa, da utilizzare a proprio piacimento e da riempire quanto più possibile, anche piazzando cartelli luminosi (abusivi, manco a dirlo) sul marciapiede. Tutto alla luce del sole, senza preoccuparsi del fatto che qualcuno – in questo caso le fiamme gialle – potrebbe chiedersi come può conciliarsi una pubblicità così aggressiva con una offerta tanto limitata.

Una volta che questo spazio aggiuntivo è proprio il core business, però, è premura dell'imprenditore fare in modo che sia sempre disponibile. E così, irregolarità su irregolarità, parte la colonizzazione: coni e segnaletiche per riservarsi il posto auto, impedendo ai cittadini di parcheggiare e obbligandosi a lasciare l'auto al parcheggio. Che, poi, la metterà in strada. Con la stessa sfrontatezza che, davanti alle divise, ha portato più di un garagista a fare spallucce e, quando gli è stato fatto notare che la pratica è illecita, a rispondere "eh, ‘o ssaccio", ovvero "lo so".

La mappa e le tariffe dei garage: dai 6 ai 15 euro all'ora

Ma questo servizio "alternativo" ha un costo più basso? Assolutamente no. Il prezzo è lo stesso e nemmeno è basso: tra quelli controllati dalla Guardia di Finanza i più economici chiedevano 6 euro all'ora ma anche chi ne voleva più del doppio. Come l'autorimessa di Fuorigrotta che, in occasione delle partite del Napoli, aveva una tariffa ad hoc: 15 euro all'ora. Calcolando almeno tre ore (o due ore e qualche minuto, visto che la frazione si paga per intero), parcheggiare costava come un ingresso ai Distinti dello stadio. E in molti casi non veniva emesso nemmeno lo scontrino fiscale: al cliente veniva dato soltanto un bigliettino o una ricevuta non registrata.

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