Il giardino della Reggia di Caserta sognato da Luigi Vanvitelli ricostruito a computer
I giardini sognati da Luigi Vanvitelli alla Reggia di Caserta per la prima volta "disponibili" seppur in una rappresentazione virtuale. L'idea, nata dal connubio tra storia e tecnologia come spiegano dalla Reggia di Caserta, sarà esposta alla mostra "Frammenti di Paradiso – Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta", in programma a partire dal 1° luglio, con il patrocinio della Fondazione Kainon. La ricostruzione virtuale è stata possibile grazie allo studio della nota "Dichiarazione dei Disegni".
I giardini attuali sono di due diversi tipi: quello all'italiana e il giardino inglese. Il progetto originale, che Luigi Vanvitelli non ultimò, vede invece la vita virtuale in queste ore. I giardini furono ultimati dal figlio Carlo, ma in maniera diversa da come sognava Vanvitelli. Il giardino che si presenta attualmente, fu invece completato dagli architetti successivi, con il parere vincolante degli allora sovrani. Ad esempio, il lago artificiale fu costruito nel 1769 dall’architetto Collecini, su richiesta esplicita di Ferdinando IV di Borbone. La Reggia di Caserta, ideata per competere con quella di Versailles, fu costruita in quasi cento anni di lavori e da architetti diversi, portandola dunque a varie modifiche: basta pensare che i lavori, iniziati nel 1752 e terminati nel 1845, videro la rinuncia finale dal progetto di Vanvitelli delle torri angolari, della cupola centrale e gli alloggi delle guardie che avrebbero dovuto racchiudere la piazza antistante. E non andò meglio negli anni successivi: subì non pochi danni durante la seconda guerra mondiale, e solo con l'avvento della Repubblica italiana iniziò quel lavoro di conservazione che ha permesso, nel 1997, di entrare tra i patrimoni dell'Unesco.