Il direttore del Cotugno: “I ricoverati sono tutti senza vaccino, di Covid si muore ancora”
Il Covid continua a uccidere, ma colpisce soprattutto i non vaccinati. Sono loro che stanno affollando i reparti degli ospedali, mentre i pochi vaccinati che contraggono il virus, non sviluppano sintomi e non hanno bisogno di cure in ospedale. Lo ha spiegato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli che comprende gli ospedali Cotugno, Monaldi e CTO, il dottor Maurizio Di Mauro, in una intervista rilasciata a Fanpage.it sulla situazione Covid.
Direttore, i contagi e i ricoveri sono tornati a crescere: com'è la situazione posti letto al Cotugno?
L'ospedale Cotugno conta ancora qualche posto letto disponibile nel reparto Covid rispetto al totale di cento tra terapie intensive e subintensive. Un numero limitato rispetto ai posti complessivi di cui dispone l'ospedale, perché li abbiamo riconvertiti per altre patologie nel momento in cui la spinta del virus ha iniziato a calare. Essendo comunque il nostro un ospedale punto di riferimento per le patologie infettive, ci aspettiamo comunque eventuali arrivi in pronto soccorso nei prossimi giorni e dunque teniamo alta la guardia.
Eppure la campagna vaccinale sembra aver rallentato nelle ultime settimane.
Sì, nonostante il vaccino rappresenti la vera barriera contro il Covid. Tutti i nostri pazienti ricoverati non sono vaccinati. E i pochi vaccinati che arrivano in pronto soccorso hanno sintomi minimi e talmente blandi che non hanno bisogno di essere ricoverati. E questo significa che il vaccino funziona. Non si vedono persone vaccinate che vanno in terapia intensiva, né vaccinati che muoiono. Il vaccino è una barriera, e il mio invito e di continuare a vaccinarsi. Ci saranno degli open day e postazioni nelle zone di villeggiature, perfino sulle spiagge, per cercare di mettere tutti in condizioni di potersi vaccinare. Ed è un invito che va soprattutto ai giovani, perché vediamo che l'età media dei ricoverati è ormai attorno ai 40 anni.
Quali misure pensa siano necessarie per contrastare questa risalita del contagio?
La mascherina andrebbe portata anche in strada, ma purtroppo ne vediamo pochissime. Andrebbero rispettati anche i distanziamenti. L'importante, però, resta la vaccinazione. Anche l'obbligo del green pass per poter accedere a determinati luoghi probabilmente è un modo per dire alle persone: vaccinatevi, per evitare di finire in guai seri. Il Covid continua ancora oggi a provocare danni importanti, e soprattutto ai polmoni.
Che autunno ci aspetta?
Io sono cautamente ottimista: se la campagna vaccinale andrà avanti, si creerà una immunità della popolazione. Certo, non torneremo subito alla normalità, credo che ce la porteremo avanti ancora per diverso tempo. Ma quando avremo acquisito la nostra immunità avremo una situazione più tranquilla e che potremo gestire più facilmente. Quello che auspichiamo è che con l'immunizzazione che avremo acquisito nel tempo anche il Covid diventerà come una sorta di influenza come già avvenuto per altri agenti patogeni, ed ecco perché è fondamentale vaccinarsi. L'arma contro il virus si chiama vaccinazione.
Come mai, al di là delle fake news più disparate, c'è ancora chi ha paura del vaccino?
Purtroppo paghiamo una iniziale campagna di comunicazione sui vaccini di cui ancora oggi vediamo qualche strascico. E tuttavia quando abbiamo parlato queste persone, hanno capito che la loro paura era infondata: gli effetti collaterali sono pochi e durano pochissimo, non ci sono rischi differenti da quelli che si corrono assumendo qualunque altro tipo di farmaco. E l'alternativa, purtroppo, è solo quella di contrarre il Covid. Ecco perché bisogna continuare a vaccinarsi tutti, e vincere finalmente questa lunga battaglia.