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Guerra in Ucraina

Il console d’Ucraina a Napoli: “Dopo Bucha non possiamo ballare coi russi al San Carlo”

Il console ucraino a Napoli invita a boicottare lo spettacolo in programma al San Carlo: “Inaccettabile sul palco russi e ucraini dopo la strage di Bucha”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Teatro San Carlo di Napoli
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Niente balli o abbracci tra ucraini e russi. Il console ucraino Maksim Kovalenko ha confermato la linea dura anticipata nei giorni scorsi in vista dello spettacolo di stasera al Teatro San Carlo di Napoli, dopo le immagini dei massacri di civili ucraini a Bucha e in altre città dell'Ucraina da parte dei russi. "Inaccettabile alla luce della strage di Bucha si faccia uno spettacolo di danza con interpreti russi e ucraini", ha tuonato Kovalenko, che davanti al consolato generale di Napoli ha mostrato foto e video di quanto accaduto. Le polemiche erano scoppiate già nei giorni scorsi in vista dello spettacolo del Teatro San Carlo di Napoli previsto per questa sera, lunedì 4 aprile, e l'invito da parte del consolato generale ucraino partenopeo a "boicottare" la manifestazione, ed anzi a recarsi all'esterno del teatro con le immagini "dei crimini militari del fascismo russo", per sensibilizzare l'opinione pubblica. Difficilmente ci sarà l'abbraccio degli artisti ucraini e russi sul palco, i tempi sembrano essere totalmente diversi rispetto ai primi giorni di guerra, quando invece sembrava che proprio questi gesti potessero portare un messaggio di pace.

Il Consolato Ucraino a Napoli: "Non partecipate a questo evento"

Appena sabato, due giorni fa, il Consolato ucraino a Napoli aveva esortato a non partecipare allo spettacolo di questa sera, ma anzi di boicottarlo andando a manifestare con le immagini dei massacri della popolazione civile da parte dei russi all'esterno del teatro. "Non permetteremo che la nostra bandiera, i nostri simboli e la nostra lotta contro vengano usati per giustificare i crimini russi attraverso la cosiddetta "pace" in un modo o nell'altro", spiegava il Consolato, " vi esortiamo a non partecipare a questo evento, questo è un chiaro tentativo dei russi di mostrare attraverso misure culturali che stanno "liberando" l'Ucraina", e non distruggendo le nostre città e villaggi". E l'invito a mostrare "i risultati dei crimini militari del fascismo russo" all'esterno del San Carlo.

Gli abbracci "vietati" sul palco

Eppure, lo scorso 27 febbraio (tre giorni dopo l'invasione russa), al Teatro San Carlo si abbracciavano per la pace la soprano ucraino Liudmyla Monastyrska e il mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova: il pubblico napoletano scattò in piedi applaudendo e gridando "Pace, Pace". Anche il 9 marzo, dopo due settimane dall'inizio del conflitto, era arrivato un altro gesto simile sempre dal teatro partenopeo: Karina Samoylenko, ballerina del Teatro San Carlo con mamma ucraina e padre russo, aveva lanciato un ulteriore appello per la pace. Tutto è cambiato in poche settimane. E stasera le autorità ucraine hanno chiesto espressamente di non abbracciare i russi sul palco, e lanciare un altro segnale forte contro i russi.

Le atrocità sui civili e la nota di Palazzo Chigi

A causare la "rottura" di questi giorni sono state le immagini, diffuse anche sui social, dei massacri dei civili ucraina da parte dei russi. Per Mosca si tratta di fake news, ma da Kiev la linea è diventata durissima. E le immagini dei massacri hanno preso il posto anche degli abbracci, per quanto simbolici, sui palchi dei teatri come quelli inizialmente in programma stasera al Teatro San Carlo di Napoli. Ma non solo: anche di "fermare tutti gli eventi culturali e sportivi a cui partecipano cittadini della federazione russa". Intanto sulla vicenda di Bucha, le immagini forti arrivate dall'Ucraina hanno portato anche Palazzo Chigi ad intervenire sulla vicenda:

Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini.

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