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Il comandante dei Carabinieri saluta Napoli: “Città di allegria e malinconia. Mi mancherà”

Il generale Enrico Scandone lascia Napoli dopo tre anni alla guida del Comando Provinciale; andrà a guidare la Legione Emilia Romagna.
A cura di Nico Falco
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"Napoli è città di allegria e malinconia. Mi mancherà". Sorride, il generale Enrico Scandone, mettendo per qualche minuto da parte i risultati operativi e parlando della sua esperienza in città. Una tappa che volge al termine: si appresta a ricoprire un altro prestigioso incarico: lo aspetta Bologna, sarà alla guida del Comando della Legione Emilia Romagna. Il giorno del saluto, dopo tre anni e quattro mesi come Comandante Provinciale dei Carabinieri, è l'occasione per tirare le somme dei risultati raggiunti dall'Arma ma anche di quello che ha trovato in questa città dal punto di vista umano e cosa porterà nel cuore. Al suo posto, da lunedì, il generale di Brigata Biagio Storniolo.

"Se sento parlare male di Napoli mi incazzo"

Napoli, dopo Palermo. Il generale, che prima di arrivare in città era stato in Sicilia, racconta della realtà scoperta dietro i pregiudizi diffusi, quelli che vogliono Palermo città di mafia e Napoli, di conseguenza, città di camorra. E che ora, dopo averla vissuta per tre anni, "quando sento parlare male di Napoli mi incazzo". Oggi, ha aggiunto Scandone, "Napoli è più sicura di altre grandi città come Roma e Milano. Lo dicono le statistiche".

"Conoscevo già Napoli, ci ero stato ma da turista – dice – la mia famiglia ha lontane origini napoletane e sì, mi è stato già chiesto, la piscina Scandone è intitolata a un mio parente. Quando mi sono trasferito qui per lavoro ho conosciuto la città sotto un altro punto di vista. Napoli è allegria e malinconia, è una città da cui non si va mai via, ti resta sempre nel cuore. Mi mancherà".

L'attenzione alla delinquenza minorile

Tra i molti risultati raggiunti, il generale si sofferma in particolare su quelli relativi al contrasto alla violenza tra giovani. Un fenomeno, spiega, su cui è necessario intervenire su più fronti, compreso quello dell'educazione, oltre che con la repressione: "È stata avviata una campagna nelle scuole, nei centri di aggregazione con lo slogan ‘No alle armi, la prima vittima sei tu'. Oggi ci sono tanti giovani che hanno il falso mito che avere un coltello in tasca può darti forza. Invece non è vero: portare un'arma può creare – e spesso crea – problemi ad altri e a chi la porta". Per questa emergenza, ha aggiunto, un ruolo dovrà essere svolto soprattutto dalle famiglie, perché anche "in questo caso è necessario fare squadra".

Azzerate le piazze di spaccio a Caivano, presi 55 latitanti

In questi tre anni il Comando Provinciale di Napoli, che conta 3.600 uomini e copre il capoluogo e la provincia, ha raggiunto importati risultati operativi su diversi fronti, frutto di un lavoro svolto fianco a fianco con la magistratura, la prefettura e le atre istituzioni del territorio. Sono stati arrestati 55 latitanti e sono state eseguite centinaia di ordinanze di custodia cautelare. A Caivano, dove è stata istituita la Compagnia dei Carabinieri, il profondo lavoro sul territorio ha portato all'azzeramento delle 24 storiche piazze di spaccio che facevano del Parco Verde uno dei principali snodi della droga a livello europeo.

"Questa città mi ha dato tantissimo – conclude Scandone – e ho avuto la fortuna di essere al comando di una squadra di professionisti, che hanno fronteggiato le emergenze ma anche l'ordinarietà di questo territorio. Spesso si parla solo di emergenze ma c'è una quotidianità che esula da fatti criminali nella quale i carabinieri sono accanto ai cittadini. Non possiamo nascondere che ci sono tanti problemi e si continuerà a lavorare non solo dal punto di vista di prevenzione e repressione ma soprattutto in termini sociali".

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