Il celebre cavalluccio rosso di Riccardo Pazzaglia in “Così parlò Bellavista” (che non c’era nel libro)
Riccardo Pazzaglia è stato un poliedrico artista della scena napoletana: autore di libri e canzoni celebri, basti ricordare quelle con Domenico Modugno "Sole, sole, sole"; "Lazzarella"; "Io, mammeta e tu"; "‘O ccafè" e la stupenda "Meraviglioso", di recente magistralmente interpretata da Rosario Fiorello. Nato il 12 settembre 1926 a Napoli e morto a Roma il 4 ottobre 2006 a 80 anni, Pazzaglia è stato anche sceneggiatore e attore. E fra le ‘chicche' che ne hanno fatto un personaggio indimenticabile v'è da annoverare sicuramente la scena del ‘Cavalluccio rosso‘ nel film "Così parlò Bellavista" di Luciano De Crescenzo.
Come non ricordarlo? Pazzaglia è al centro di un gruppo di persone in strada e parla, parla, parla. Racconta, con un fazzoletto in mano e un cavalluccio per bambini color rosso fuoco nell'altra.
Narra di un tentativo di scippo d'autoradio (erano gli anni Ottanta!) sventato in mezzo al mercatino napoletano. Cosa succede? Che chiunque gli chiede di ripetere nuovamente la storia e così all'infinito. È una scenetta gustosissima sull'arte dei napoletani di far teatro con le cose avvenute di tutti i giorni.
E pensare che nel libro omonimo, bestseller Mondadori, non v'è traccia di alcun cavalluccio: l'uomo manteneva un pallone da football sotto il braccio. Pazzaglia fu co-autore della sceneggiatura del film e con De Crescenzo decise di dare al tutto una atmosfera più surreale.
Una recitazione che affonda le sue radici nell'adagio di Eduardo De Filippo: «Napule è ‘nu paese curioso è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cuncierto scenne p' ‘e strate e sape recità», ovvero: Napoli è un paese curioso, un teatro antico sempre aperto. Ci nasce gente che senza organizzarlo scende per le strade e sa recitare.
Tutto inizia con una semplice domanda: «Scusate, ma che è successo?». La conclusione della scenetta è tuttavia amara e non manca di far riflettere.
‘Cavalluccio rosso' in Così parlò Bellavista, testo completo
"… Non è possibile!… Non è possibile più… è una giungla, avete presente il film "Giungla d'asfalto"?…è tale e quale… è tale e quale.
Le guardie non ci sono, si vedono solo per fare le multe, poi spariscono; lo Stato è ASSENTE…lo Stato è ASSENTE, non è possibile vivere.
Una persona per bene quando esce ‘a matina, sapete per avere un poco…un poco…un poco poco di sicurezza per strada che deve fare? Dovrebbe uscire con una pistola qua, come a Tom Mix. Vo' ricurdate a Tom Mix?
– DOTTÒ SCUSATE, MA CHE È SUCCESSO?
– Che è successo? E che è successo…dunque io tengo un nipote che si chiama Geppino, figlio di mia sorella separata, che è stata sfortunata con il marito… Stamattina è la nascita sua, ho detto: Geppì, bello dello zio, vuoi un regalo per questa nascita? Lui ha detto: voglio un cavalluccio… Dice, però ha precisato: lo voglio rosso! Io quasi come se avessi avuto un presentimento, ho detto: Geppì, bello dd'o zio, ma per forza rosso deve essere il cavalluccio? Per forza rosso! Mi dovete credere ho girato tutto il mercato, tutto il Rione Mercato, non si trova un cavalluccio rosso
– NIENTEMENO?
– Nun si trova! Tant'è vero che quando io l'ho visto… guardate l’ho visto …questo è l'ultimo cavalluccio che si fa a Napoli, nun se fà cchiù, … dopo devono venire dal Giappone… talmente dall'emozione, che io ho pigliato, ho fermato la macchina e… non capivo più niente… e l'ho lasciata aperta… Questo, debbo riconoscere…
– E VUJE LASCIATE A MACHINA APERTA CU TUTTI STI LADRI CA STANNO IN GIRO?
– Nooo, ma io…, ma io… l’ho lasciata aperta per un minuto, perché tenevo un occhio al cavallino e un occhio alla macchina. Infatti ho visto questo giovane criminale che entrava dentro alla macchina… allora ho capito il pericolo, no? Ho scostato la signora, è vero?…
– EHEE HO SCOSTATO! VOI M’ AVETE BUTTATO PER ARIA… SE NON ERA PER STÙ GIOVANOTTO C’À MI MANTENEVA, M’AVEVEVATE’ BUTTATO LUNGA LUNGA A TERRA!
– È STATO PROPRIO COSÌ… È STATO! SE NON CI STAVO IO LA SIGNORA ANDAVA CERTAMENTE PER TERRA.
– Vabbè…, insomma, allontanavo la signora e sono corso verso la macchina… mi sono tuffato dentro alla macchina e l'ho acchiappato per le cosce a questo giovane criminale… ed io tiravo e lui tirava… avete presente il capitone? Faceva come il capitone. A un certo momento, mi è sfuggito dalle mani…e forse non è stato…è stata la Madonna del Carmine, perché, guardate, se io lo acchiappavo, con queste stesse mani, guardate, io oggi l'avrei UCCISO!
– NOOOO… NOOOOOO E VI INGUAIAVATE!
– No, io oggi l'avrei ucciso…l'avrei ucciso!
– SCUSATE, MA CHE È SUCCIESO?
– Che è successo? Dunque, io tengo un nipote, che oggi è la nascita sua, è il figlio di mia sorella separata dal marito è stata sfortunata, no… Allora stamattina io ho detto Geppì, bello dello zio, che cosa vuoi per questa tua nascita? Dice, voglio un cavalluccio! Tanto che io quando ho sentito questa cosa del cavalluccio mi sono commosso. Perché in questo mondo crudele, in questo mondo infame per cui, in cui, perfino le creature,no? Vogliono chisti giochi, comm’ si chiamano, i giochi nevrotici,’e giochi.. si chiaman’ giochi di guerra, war games… Perfino… quello cosa voleva… quest’anima di cosa…
M’ha cercato: ‘un cavalluccio’ Mi sono commosso, mi dovete credere; mi sono commosso! Cinque volte mi hanno rubato la radio, non ci crederete. Sopra all’assicurazione mi schifano.
Ha capito che mi hanno detto al commissariato? Ma voi perché ci tenete tanto a sentire la radio? Ecco lo Stato: assente!… perché chill’ pigliano ’e mannano nientedimeno a fare gli arresti domiciliari nelle loro ville di chi sta a Sorrento. Ma a Sorrento ci vaco pur’io…
Se facessero come l’Ayatollah… ZAAACK, la vera democrazia… questa è la vera democrazia!
– SCUSATE, MA CHE È SUCCESSO?
– Che è successo? Dunque,oggi è la nascita di mio nipote Geppino. È il figlio della mia sorella separata. A un certo momento ho detto: Geppì, che vuoi per il tuo genetliaco? Dice un cavalluccio… un cavalluccio rosso. Mò cavallucci rossi non se ne trovano a Napoli, per cui quando, dopo aver girato per tutto il mercato, ho visto il cavalluccio rosso… purtroppo ho lasciato la macchina aperta.
– E VUJE JATE A LASCIÀ LA MACCHINA APERTA E VI LAMENTATE DI TUTTI STÌ MA-RIUOLI CHE CI STANNO IN GIRO?
– Noo, ma io stevo con un occhio al cavalluccio e un occhio alla macchina. Tant’è vero che ho visto questo giovane delinquente che entrava dentro e mi sono buttato per cercare… Ho pigliato la signora, l’ho scostata… è vero signora?
– M’AVETE SCOSTATO? VUJE M’AVETE BUTTATO PER ARIA. SI NUN FOSSE STATO PER STU GIOVANOTTO TANTO CARINO E GENTILE M’AVESSE MANTENUTO, IO AVESS CA-RUT N’TERRA LUNGA LUNGA…
– È PROPRIO COSÌ… È STATA PROPRIO UNA QUESTIONE DI CENTIMETRO. L’HO PRESA AL VOLO, LA SIGNORA.
– Vabbè… al volo, al volo… insomma io sono entrato nella macchina e l’ho acchiappato per la coscia a questo delinquente, no?… e non lo mollavo… e lui tirava dall’altra parte ed io lo tiravo di qua… ad un certo momento… Sapete il capitone? Mi è sfuggito di mano…proprio… è stato, forse è stata la Madonna del Carmine, perché se io lo trovavo… lo pigliavo sotto le mie mani… ve lo giuro proprio su mio nipote Geppino , guardate io sono una persona perbene , eppure con queste… l’avrei ucciso…
– EEEEEEE
– …L’avrei ucciso! Si, si…
– DOTTORE, NELL'INCIDENTE DI PRIMO, NELLA VOSTRA MACCHINA IL RAGAZZO HA PERSO LA COLLANINA D’ORO… QUELLA È UN RICORDO DI SUA MADRE… SE CON IL VOSTRO PERMESSO SÀ PÒ GLÌ ‘A PIGLIÀ! VAI CICCÌ… VÀ TÀ PIGLIO, CA Ò DUTTORE È COSA NOSTRA!"