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Il cane Spike “punta” detenuto e fa trovare la droga nel carcere di Secondigliano

Nuovo sequestro di stupefacenti nel carcere di Secondigliano, a Napoli: la scoperta grazie al fiuto del cane antidroga del distaccamento di Avellino.
A cura di Nico Falco
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Cane antidroga, immagine di repertorio
Cane antidroga, immagine di repertorio

Il cane si è avvicinato, ha cominciato ad annusare nella cella e alla fine lo ha "puntato": nuovo successo per Spike, poliziotto a quattro zampe del distaccamento dei cinofili di Avellino, che questa volta ha fatto scoprire della droga nascosta da un detenuto nel carcere di Secondigliano. Il ritrovamento durante una perquisizione ordinaria all'interno del reparto detentivo della struttura del quartiere della periferia nord di Napoli.

I poliziotti hanno passato in rassegna celle e aree comuni alla ricerca di stupefacenti: controlli mirati, sia tra gli effetti personali dei detenuti sia negli anfratti più nascosti, potenziali nascondigli. Con loro hanno portato Spike che, come è stato addestrato a fare, ha cominciato ad infilare il naso praticamente ovunque, guidato dal suo fiuto. Fino a quando non ha sentito l'odore che cercava, si è diretto verso il detenuto e lo ha indicato a suo modo agli agenti. Sono stati quindi effettuati controlli accurati che hanno portato alla scoperta dell'ingente quantitativo di stupefacente, che probabilmente senza l'aiuto del cane non sarebbe stato mai trovato.

"Oramai Spike, col suo fiuto infallibile, è diventato un incubo per gli spacciatori – commentano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale dell'Uspp, Unione Sindacale Polizia Penitenziaria – complimenti sia al distaccamento dei cinofili di Avellino, sia al comando di polizia penitenziaria di Secondigliano, che nonostante le criticità quotidiane e sotto organico riescono ad assolvere al mandato istituzionale e a mantenere l'ordine e la sicurezza".

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