Il bullismo sul Reddito di cittadinanza è diventato uno sport nazionale. In tempo di campagna elettorale, poi, ancora peggio. Due esempi di oggi? Eccoli. Melito di Napoli, il sindaco minaccia i concittadini: se non fanno la raccolta differenziata toglie loro il sussidio (se ce l'hanno).
Melito è da sempre invasa dai rifiuti ed è sicuramente colpa degli incivili. Ma che c'azzecca il sussidio di cittadinanza? È chiaro che un beneficiario non potrà mai vederselo revocato se mette un sacchetto dell'umido fuori posto. Però fa scena e in tempo di campagna elettorale va bene così.
Altra questione: oggi i carabinieri hanno arrestato, dopo 18 anni di allegra latitanza, un killer della prima sanguinosa faida di Scampia. Si è scoperto che il galantuomo, ricercato nell'intero globo terracqueo per aver assassinato il cugino del superboss Di Lauro, percepiva il sostegno di Stato.
Ora fioriranno dichiarazioni di sinceri democratici sconvolti da questa vergogna che «aiuta i delinquenti e non invoglia i ragazzi a lavorare».
Ma anziché prendersela col sussidio, perché non indagare come e dove, nei meandri della prestigiosa Pubblica Amministrazione o nei molteplici Centri di assistenza fiscale (i Caf) questo signore è riuscito a percepire l'assegno mensile?
L'assioma dell'Rdc destinato a fannulloni e mariuoli è così facile e scontato che non ci si pone il problema della platea dei beneficiari e di quanto sia fondamentale il Reddito di cittadinanza nelle sacche di povertà estrema di Napoli e della sua popolosa area metropolitana. Qualcuno se ne renderà conto presto. Diciamo fra meno d'una decina di giorni.