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Il boss detenuto telefona dal carcere: “Pensi che sia morto? Paga 3mila euro a settimana o ti uccidiamo”

Emanuele Marsicano, a capo dell’omonimo clan di Pianura, avrebbe continuato a fare estorsioni anche dal carcere, usando un telefono. Stamattina il blitz: 15 arresti.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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"Pensi che io sia morto? Io ci sono sempre, devi pagare 3mila euro a settimana, oppure 50mila euro adesso e te ne vai da Pianura subito, altrimenti ti uccidiamo": con queste parole Emanuele Marsicano, baby boss dell'omonimo clan del quartiere di Napoli Ovest, avrebbe minacciato Salvatore D'Anna, detto "Il Visionario", gestore di una piazza di spaccio. La circostanza è agli atti nell'ordinanza eseguita questa notte dalla Squadra Mobile di Napoli, i due sono tra i 15 destinatari. Le indagini erano partite a seguito dell'omicidio di Andrea Covelli, fratello di un affiliato al clan Carillo-Perfetto, e hanno portato in manette i reduci dei due clan scampati agli arresti nel blitz del luglio 2022.

La minaccia del boss Marsicano in videochiamata dal carcere

È lo stesso D'Anna, si legge nell'ordinanza, a parlare della minaccia a una pattuglia dei carabinieri che incrocia tra le strade di Pianura. È il 6 ottobre 2022, i militari stanno pattugliando via Torricelli con un'auto civetta, si rendono conto di essere seguiti da una bicicletta, in sella c'è un adolescente, fratello di un pregiudicato vicino ai Marsicano. D'Anna ferma la pattuglia e chiede in tono ironico se in carcere si possa usare il telefono, per poi aggiungere: la sera prima aveva parlano in videochiamata con Emanuele Marsicano, detenuto, che lo aveva minacciato. A portargli il telefono, spiega, era stato quel ragazzo in bicicletta.

Blitz a Pianura, 15 arresti nella notte

Le indagini che hanno portato all'operazione di questa notte erano partite a seguito dell'omicidio di Andrea Covelli, fratello di un affiliato al clan Carillo-Perfetto, e hanno portato in manette i reduci dei due clan scampati agli arresti nel blitz del luglio 2022. Con l'arresto di Massimo Santagata, in carcere dagli inizi di agosto con l'accusa di tentato omicidio, a Pianura i gruppi criminali sono praticamente azzerati.

Resta attivo il clan Lago, il cui esponente di vertice, nipote del boss defunto Pietro Lago, sarebbe il destinatario dell'attentato dinamitardo messo a segno nella serata di ieri, quando una bomba ha fatto saltare l'ingresso di un palazzo. In questo scenario, secondo gli investigatori un ruolo fondamentale potrebbero averlo le alleanze tra clan, che potrebbero portare all'ingresso sul quartiere di nuovi gruppi criminali emanazione o direttamente collegati alle cosche dei quartieri e dei comuni vicini.

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