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Il boss dei Mazzarella detenuto faceva seguire la moglie: la donna costretta a scappare dal quartiere

Ordinanza in carcere per Salvatore Fido, del clan Mazzarella: avrebbe fatto pedinare la moglie, che ha chiesto aiuto alla Polizia e all’associazione Libera.
A cura di Nico Falco
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Salvatore Fido, ritenuto boss del clan Mazzarella, avrebbe tormentato la moglie dal carcere, inviando persone vicine al gruppo di camorra a pedinarla e a monitorare i suoi movimenti e costringendo così la donna a lasciare l'abitazione e a rifugiarsi in diverse località segrete reperite grazie all'assistenza dell'associazione Libera di Don Luigi Ciotti. Retroscena ricostruito dalla Polizia di Stato (coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia) che ha portato all'ordinanza di custodia in carcere per il 35enne: l'uomo è gravemente indiziato di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso.

La Dda aveva già inoltrato una richiesta di applicazione di misura cautelare in carcere per Fido e per altre persone, ma l'istanza era stata rigettata. L'ordinanza cautelare è stata emessa in seguito all'appello proposto dalla Procura presso il Tribunale del Riesame.

Il boss detenuto faceva monitorare la moglie

La misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, arriva al termine delle indagini avviate l'8 settembre 2021, quando la donna ha denunciato una serie di persecuzioni da parte del marito, all'epoca già detenuto (Fido era stato arrestato, da latitante, nell'ottobre 2018).

Dalle indagini è emerso che Fido, sfruttando la sua posizione di primo rilievo all'interno del cartello camorristico, riusciva, nonostante fosse già detenuto, a tenere sotto controllo la moglie: la faceva seguire da alcune persone, vicine al clan, che si sono praticamente occupate di "monitorare" costantemente gli spostamenti della vittima.

La vittima costretta a trasferirsi in località segreta

La donna, esasperata, era stata costretta ad abbandonare la sua abitazione a San Giovanni a Teduccio, Napoli Est, ed aveva chiesto aiuto all'associazione Libera, tramite la quale aveva trovato diversi alloggi in località segrete dove trasferirsi. Fido, hanno ricostruito gli inquirenti, non si era però arreso: ha cercato di mettersi in contatto con la moglie anche tramite i parenti più prossimi di lei, motivo per cui gli agenti hanno dovuto assicurare misure di vigilanza anche nei luoghi frequentati da loro.

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