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Il Bingo non paga il pizzo, l’estorsore manda un “regalo” al titolare: nel pacchetto una bomba molotov

La Polizia ha ricostruito l’esistenza di un nuovo gruppo criminale, guidato da un ex affiliato al clan Cesarano, che stava imponendo tangenti a Castellammare di Stabia (Napoli) e nelle aree limitrofe.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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"Ci siamo seduti a tavolino, ho detto: questo è un pensiero per il masto tuo. Portaglielo, è un regalo dello zio". A raccontare l'episodio al telefono, non sapendo di essere intercettato, è Salvatore Scotognella, tra i destinatari delle 11 misure cautelari eseguite oggi dalla Polizia di Stato e identificato come estorsore del nuovo clan che voleva imporsi a Castellammare di Stabia (Napoli) e nelle aree limitrofe. All'altro capo, il presunto boss, Michele Onorato, in passato ai vertici del clan Cesarano, che secondo le accuse avrebbe diretto il nuovo gruppo criminale mentre era già detenuto a Frosinone. Il "regalo" nel pacchetto era una bottiglia molotov: un messaggio chiaro per il titolare di una sala Bingo che non aveva pagato la tangente.

Il "regalo" per l'imprenditore: una bottiglia molotov

La conversazione risale al 25 ottobre 2023. Scotognella, si legge nella relativa ordinanza, informa Onorato di essersi incontrato con il parcheggiatore della sala Bingo e, una volta appreso che l'uomo non aveva con sé i soldi della tangente, di avergli consegnato il pacchetto con la molotov; avrebbe dovuto metterci dentro anche un proiettile, ma se ne è dimenticato. E aggiunge di avergli detto che, se non fossero arrivati i soldi, avrebbe dato fuoco alle automobili parcheggiate davanti alla struttura.

Scotognella riferisce ancora di aver detto di non essere preoccupato di una eventuale denuncia, nemmeno di finire in galera, perché, se fosse successo, al suo posto sarebbe arrivato un altro a pretendere i soldi e sarebbe stato ancora più violento. Il parcheggiatore, si legge ancora, avrebbe riferito di non voler essere tirato in ballo in queste situazioni e che avrebbe riportato il messaggio.

Il giorno successivo, 26 ottobre, Scotognella è stato arrestato per detenzione di armi, munizioni e droga. E, come da lui preannunciato, un'altra persona si è fatta avanti per chiedere il pizzo alla sala Bingo: si tratta di Michele Santarpia, genero di Onorato e anche lui destinatario di misura cautelare in carcere, come per Carmela Zurlo, moglie di Onorato; per la moglie di Santarpia, Maria Onorato, anche lei ritenuta coinvolta in quell'estorsione, sono invece stati disposti i domiciliari.

Indagato Sabatino Polese, fratello del "Boss delle Cerimonie"

Le nuove dinamiche camorristiche sono state ricostruite con le indagini condotte dalla S.I.S.C.O. della Questura di Napoli e dallo SCO, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, e coordinate dalla Dda di Napoli; l'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per i reati, contestati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione di droga a fine di spaccio, aggravati dal metodo mafioso e dalle finalità di agevolare il clan "del Rione Moscarella" di Castellammare di Stabia.

Tra gli indagati figura anche Sabatino Polese, fratello del defunto Antonio Polese, "il Boss delle Cerimonie": l'uomo è accusato di favoreggiamento, avrebbe avvisato gli estorsori del fatto che la Polizia aveva acquisito le immagini della videosorveglianza della Sonrisa relative al giorno in cui erano andati a chiedere il pizzo; per l'uomo è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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