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Il Belvedere di San Leucio ristrutturato entro il 31 dicembre, partiti i lavori nel sito Unesco

Sono cominciati i lavori di recupero per il complesso del Belvedere di San Leucio; gli interventi rientrano nel Pics della città di Caserta.
A cura di Vincenzo Piccolo
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Sono partiti i lavori per il recupero e valorizzazione del complesso monumentale del Belvedere di San Leucio sito che, insieme al palazzo Reale di Caserta ed all'acquedotto del Vanvitelli, è patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Il tutto rientra all'interno del Pics (Programma integrato città sostenibile) della città di Caserta – Por Fesr 2014-2020 – asse X sviluppo urbano, e son già in cantiere altri interventi su altri importanti siti Unesco del territorio casertano.

A questo si affiancano altri progetti di riqualifica, già in fase di realizzazione, che prevedono il recupero dello Scalone monumentale e la realizzazione della strada di collegamento tra il Belvedere e la Reggia. La fine del progetto è prevista entro la fine dell'anno, 31 dicembre 2023.

Gli interventi

Per quanto riguarda il complesso del Belvedere si partirà con il rifacimento della copertura dell’edificio, il restauro delle facciate e della pavimentazione, che sarà sistemata sia nel cortile dei Serici sia nel Vico Freddo e nel Cortile Posteriore.

Un lavoro di grande importanza è quello compiuto nel Bagno di Maria Carolina, che si trova al secondo piano dell’edificio del Belvedere di San Leucio ed è una vera e propria "sala con piscina" profonda vari metri. La sala ricorda un’antica terma romana e fu realizzata trasformando gli ambienti di servizio collocati tra l’edificio principale e l’opificio. Proprio in questo è prevista anche un’opera di manutenzione e riqualificazione degli antichi telai. Di pari passo con il restauro degli edifici inizieranno anche il lavori di ripulitura degli ambienti circostanti.

Di rilevanza anche la riqualificazione del portale di ingresso al real sito di San Leucio, il noto “portale dei leoni”, e del sistema dei muri di piazza Scuderia nonché il completo recupero delle fontane del “Solari”, situate ai piedi del Belvedere di San Leucio più volte vandalizzate.

Sottolinea Carlo Marino, sindaco di Caserta:

Oggi parte un intervento di grande rilevanza, che cambierà il volto a quello che, insieme alla Reggia, rappresenta il bene Unesco della città di Caserta. Abbiamo lavorato molto per intercettare questi fondi Pics e adesso mettiamo in pratica un’accurata progettazione compiuta in questi anni. Il Belvedere è un monumento di straordinaria bellezza, unico, e deve essere uno strumento fondamentale per la crescita turistica della città.

Che cos'è il Belvedere di San Leucio?

Il complesso prende il nome dalla collina di San Leucio, situata a nord-est della Reggia di Caserta, zona facente parte del feudo che Carlo di Borbone acquistò nel 1750 dal Gaetani di Sermoneta. Qui sorgeva il palazzo nobiliare dei principi Acquaviva nel XVI secolo, sulla collina di fronte la pianura, che permetteva di avere una "bella vista" panoramica su tutta la città sottostante, da cui il nome di "Belvedere di San Leucio".

In mano ai Borbone San Leucio è diventato un luogo di "Reali Delizie", di svago e divertimento, migliorando nel contempo la vocazione agricola. Carlo di Borbone usava l'area per la caccia al cinghiale, grazie al vicino bosco di San Silvestro (oggi sede di un'oasi del Wwf). Ferdinando IV, dopo, ordinò la costruzione di un piccolo edificio per il ristoro durante la caccia, nella parte occidentale del bosco, ma lo abbandonò per ristrutturare Palazzo Acquaviva.

I lavori furono svolti sotto la direzione dell'architetto Francesco Collecini che lo trasformò nel palazzo Reale del Belvedere. A San Leucio Ferdinando IV volle impostare un progetto mai visto prima in nessuna corte europea: impiantò una delle più prestigiose manifatture reali, specializzata nella produzione della seta.

Nel 1789, varò "Le leggi del buon governo della popolazione di San Leucio", queste servivano appositamente per regolare la vita della comunità locale. Da piccolo villaggio rurale, San Leucio divenne una colonia industriale di tessitori, autosufficiente e comunitaria, direttamente dipendente dal re e retta da uno statuto speciale. Un vero e proprio esperimento sociale, da molti considerato un'utopia, da altri un esempio di socialismo ante litteram, che assicurava agli abitanti della colonia lavoro e diritti.

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