Il bambino 11enne ricoverato col Covid al Santobono è sveglio: “Dove sono mamma e papà?”
Ha potuto festeggiare il compleanno anche se con qualche giorno di ritardo e oggi, che è finalmente stato estubato, ha espresso anche il suo primo "desiderio". Il bimbo ricoverato per una severa forma di Covid 19 al Santobono di Napoli inizia piano piano a riappropriarsi della sua vita. Il Dottor Geremia Zito Marinosci che dirige la terapia intensiva, spiega a Fanpage.it il lungo e difficoltoso percorso che ha portato il piccolo a poter riabbracciare i suoi genitori. «Quando si è risvegliato ha chiesto della mamma e del papà, come tanti nostri pazienti. Per festeggiarlo abbiamo portato palloncini, torta. Gli ho promesso la Coca Cola, che non è proprio nell'ambito dei protocolli di nutrizione clinica ospedaliera, però va bene così».
Quando il piccolo è arrivato al Santobono le sue condizioni nella prima settimana erano talmente critiche da far temere anche per la sua vita. Un caso esplicativo, spiega il Dottor Zito, di quanto siano raccomandabili le vaccinazioni anche per i più piccoli. «È indispensabile, non vedo l'ora di poter vaccinare anche le mie figlie». Eppure sembrano ancora poche le richieste pervenute per la fascia dei bimbi. «Probabilmente è dovuto a questa infondata sicurezza relativamente all'espressione clinica della patologia in ambito pediatrico. Anche se non dovessero sviluppare malattia in forma così severa e violenta come in questo caso, ci sono dati che devono farci riflettere. Ci sono sequele anche a lungo termine per i bambini e la malattia si può manifestare anche dopo, con una sindrome da infiammazione multisistemica impegnativa da trattare».
Il bimbo ovviamente resta sotto osservazione, ma nel frattempo prova un po' alla volta a riappropriarsi della sua vita. Lasciandosi alle spalle cure difficili da affrontare. Soprattutto a soli 11 anni.