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Covid 19

Il 7 gennaio alla Mostra d’Oltremare iniziano le vaccinazioni Covid

Il 7 gennaio partirà la somministrazione del vaccino anti Covid-19 nel centro vaccinale allestito nella Mostra d’Oltremare. In primavera, quindi entro la metà di giugno, l’obiettivo è di somministrare il vaccino a 3-400mila persone. Lo ha spiegato il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva. Ieri arrivate a Napoli le prime 35mila dosi del vaccino Pfizer.
A cura di Nico Falco
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Il 7 gennaio partiranno le vaccinazioni anti Covid-19 nel centro per le vaccinazioni di massa della Mostra d'Oltremare, a Napoli, l'obiettivo è di vaccinare tra le 300mila e le 400mila persone in primavera. Prosegue, intanto, la fase 2 negli ospedali napoletani, dedicata principalmente al personale sanitario. A spiegarlo è Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1, che ha parlato del piano di vaccinazione per la Campania, avviato ufficialmente oggi, 31 dicembre, con l'impiego delle 35mila dosi arrivate ieri mattina all'aeroporto di Capodichino e destinate ai 27 punti vaccinali regionali e, in parte, alla Puglia e alla Basilicata.

"Sono all'ospedale del Mare – ha spiegato Verdoliva, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia – e abbiamo iniziato i vaccini al personale sanitario e non, perché al più presto vogliamo dichiarare gli ospedali free Covid per gli operatori ed offrire un ottimo servizio ai cittadini. Dal 7 gennaio inizieremo migliaia di vaccinazioni alla Mostra d’Oltremare e poi ci sarà l’ondata di vaccinazione in primavera con 3-400mila persone. Bisogna farci trovare il più preparati possibile per tutte le persone che vorranno vaccinarsi".

Il manager si è soffermato inoltre sull'importanza del vaccino, in special modo in questa fase della pandemia. "Chi non accetta il vaccino ignora gli aspetti importanti, bisogna lavorare sull’informazione e sulla comunicazione – ha detto – ci sono le schegge impazzite che immettono il dubbio nelle persone. Bisogna dare spazio a tutte le voci ma a quelle scientificamente preparate. Si sentono troppi tuttologi".

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