Morto Pompeo Mezzacapo, 39 anni, schiacciato da un muletto a Gricignano. L’operaio lascia tre figli
La lunga e drammatica contabilità dei morti sul luogo di lavoro non si arresta nemmeno l'ultimo giorno dell'anno. Il 2024 si chiude con un incidente mortale a Gricignano d'Aversa, comune nel Casertano. Lì un operaio di 39 anni, Pompeo Mezzacapo, nato a Marcianise e residente a Capodrise, ha perso la vita nella ditta Frigocaserta srl (magazzini frigoriferi e noleggio celle frigo), di cui era dipendente.
La dinamica è in corso di accertamento. Ciò che al momento si sa dalle prime indagini, condotte dai carabinieri di Marcianise, è che il lavoratore è rimasto schiacciato da un muletto, cioè quel mezzo usato per sollevare e spostare merci all'interno di magazzini. Il 39enne è morto sul colpo a causa delle gravi lesioni riportate.
I carabinieri stanno svolgendo le indagini per ricostruire l'accaduto, è presumibile che la Procura di Napoli Nord apra un fascicolo con l'ipotesi d'accusa di omicidio colposo. La vittima era sposata e lascia tre figli.
Vittorio Lettieri, sindaco di Gricignano di Aversa, affida ai social il suo messaggio di cordoglio: «Un lavoratore di 39 anni originario di Marcianise e abitante a Capodrise, Pompeo Mezzacapo, padre di tre figli piccoli, ha perso la vita schiacciato dal muletto mentre lavorava in un’azienda nella nostra zona industriale. Bisogna attivarsi subito per una maggiore sensibilizzazione sulla sicurezza nel mondo del lavoro, soprattuto attivare maggiori controlli volti a tutelare l’incolumità di tutti i lavoratori, è assurdo perdere la vita mentre si cerca di guadagnarsi da vivere. Come primo cittadino di Gricignano mi stringo intorno al dolore della famiglia del giovane Pompeo. A tutti loro le mie più sentite condoglianze».
I dati drammatici delle morti sul lavoro nel 2024
I dati annuali definitivi su quelle che vengono chiamate "morti bianche" saranno aggiornati tra qualche settimana. Il bilancio è già drammatico e peggiora quello dell'anno precedente. Il segretario generale della Filt Cgil Campania Angelo Lustro e il suo omologo della Filt casertana Tommaso Pascarella tirano le somme : «Oggi 31 dicembre 2024: 1.132 morti (sul lavoro 863; in itinere 269; media giorno 3. E ora si aggiunge quest'altra tragedia. La Filt Cgil Campania e Caserta esprime la propria vicinanza alla famiglia che oggi 31 dicembre in una giornata, dove si festeggia la fine e l'inizio del nuovo anno, vivrà una tragedia enorme con la perdita del proprio familiare.
Inaccettabile che si possa morire lavorando. I commiati e le parole non possono bastare. È il momento di procedere con fatti e con politiche del lavoro che pongano al centro il tema della Sicurezza. Qualche mese addietro un'altra tragedia con un mezzo meccanico provocò la morte di un operaio nei magazzini del porto di Napoli, mentre si caricava e scaricavano merci. La sicurezza sul Lavoro è una vera e propria emergenza che va affrontata con mezzi straordinari a tutti i livelli e soprattutto non si può morire lavorando».
Di certo sappiamo dalla contabilità Inail che nel periodo gennaio-ottobre 2024 sono stati denunciati circa 489.500 infortuni sul lavoro, in crescita di 2.000 casi rispetto ai 489.500 del periodo 2023 (+2,0%). I morti sul lavoro registrano un aumento che a ottobre era del 2,5% ma evidentemente sarà ancora più marcato. Basta vedere i fatti di cronaca: restando in Campania, a fine novembre a Ercolano vi fu un caso drammatico, quello delle gemelle Sara e Aurora Esposito e di Samuel Tafciu, le tre vittime dell’esplosione, tutti operai in una fabbrica di fuochi artificiali.
Durante la Giornata Nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pose l'accento su quest'incremento del numero di lavoratori deceduti o feriti: «Ogni vita persa – ebbe a dire il Capo dello Stato – ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora. La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana».