Il 13 giugno si festeggia Sant’Antonio da Padova, che fu patrono di Napoli per 15 anni
Sant'Antonio da Padova è il santo che ha più devoti nel mondo e è annoverato tra quelli più amati a Napoli e in la Campania. Il 13 giugno, giorno in cui la Chiesa lo celebra, sono tante le tradizioni che si ripetono nella regione e in tutta Italia, tra i quali la distribuzione del pane di Sant'Antonio, le processioni solenni in suo onore e la tradizionale alzata del pannetto a Atripalda, cittadina alle porte di Avellino.
La devozione al santo conteso tra Lisbona e Padova è particolarmente sentita nel capoluogo partenopeo anche in virtù del fatto che per 15 anni, dal 1799 al 1814, Sant'Antonio è stato il patrono della città, sostituendo per quei tre lustri l'amatissimo San Gennaro. Il santo della liquefazione del sangue fu rimosso perché ritenuto un partigiano della repubblica. La drastica decisione fu presa all'indomani della proclamazione della Repubblica Napoletana, dopo l'avvenuta liquefazione del sangue di San Gennaro il 24 gennaio del 1799. La storia narra che quel giorno il generale Championnet diede ordine di esporre le ampolle contenenti il sangue del santo, sicuro che questi avrebbe dato un segno di consenso per il nuovo ordine politico e dinanzi a una grande folla il prodigio si verificò. Il segno si palesò altre due volte: il 27 gennaio, nuovamente alla presenza del generale e il 4 maggio 1799 come riportato da Benedetto Croce. Molti tra i presenti erano convinti che il santo non avrebbe mai mandato un segno dinanzi ai Giacobini ma quando il prodigio avvenne indignati abbandonarono il Duomo e Sant'Antonio divenne patrono di Napoli.
Sant'Antonio, protettore dei viaggiatori
Sant'Antonio è considerato il protettore dei viaggiatori, delle donne gravide, della famiglia e dei matrimoni. È usanza tra le donne in cerca di marito dell'America Latina di tenere una statuetta del santo capovolta, fino a quando questi non farà palesare il probabile sposo. Il santo nacque a Lisbona nel 1195, da una famiglia nobile nel quartiere Alfama, dove oggi sorge una chiesa a lui intitolata. Giovanissimo divenne sacerdote, prima seguendo la regola di Sant'Agostino e poi quella di San Francesco che conobbe personalmente. Viaggiò e predicò ininterrottamente e per questo una delle reliquie più importanti che si conservano a Padova è la sua lingua incorrotta che nel 1991 fu rubata e ritrovata in circostanze sospette mesi dopo. A questo triste episodio di cronaca è ispirato il film La lingua del santo di Carlo Mazzacurati, ambientato tra Padova, i Colli Euganei e la laguna veneta. Sant'Antonio giunse in Italia a causa di un naufragio.
Questi era diretto in Africa quando l'imbarcazione naufragò e fu sospinto dalle acque fino a Messina. Da lì arrivò a Assisi e poi a Forlì, dove i frati scoprirono le sue grandi qualità di predicatore. Per le sue grandi doti e spiccate qualità già in vita era considerato santo e dopo soli 11 mesi dalla morte fu canonizzato. Morì in viaggio per raggiungere Padova da Camposampiero, nel convento dell'Arcella il 13 giugno 1231, dove aveva chiesto ai confratelli di ritornare intendendo che era giunta la sua ora. Il 13 è divenuto il numero ricorrente per i suoi devoti: il giorno della sua morte, il giorno in cui la Chiesa lo ricorda, 13 sono i miracoli per cui secondo la tradizione popolare il santo intercede quotidianamente e 13 sono le invocazioni per chiedere al santo un miracolo.