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Il 13 febbraio l’alzabandiera dei neoborbonici per ricordare il Regno delle Due Sicilie

La bandiera del Regno delle Due Sicilie sulla fortezza di Gaeta dove il 13 febbraio 1861 le forze borboniche si radunarono per l’ultima difesa: la cerimonia neo-borbonica.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Torna a sventolare la bandiera del Regno delle Due Sicilie sulla fortezza di Gaeta. La caduta della roccaforte borbonica, avvenuta il 13 febbraio del 1861, dopo un lungo assedio da parte delle forze piemontesi dei Savoia, è considerata da molti storici come la data che segna la fine del regno con Napoli capitale. Ieri, domenica 13 febbraio 2022, la cerimonia sulla batteria del re, organizzata dal Movimento Neo-Borbonico, nel 161esimo anniversario, che ha voluto dedicare ai morti meridionali un Giorno della Memoria per le Vittime dell’Unità d’Italia, ricorrenza non riconosciuta dalle istituzioni italiane.

Il Regno delle Due Sicilie, nato con la Restaurazione dall’unione dei due precedenti Regni di Napoli e della Sicilia, fu annesso formalmente al Regno di Sardegna con i plebisciti del 21 ottobre 1860. Dopo lo sbarco in Sicilia della spedizione dei Mille, capitanata da Giuseppe Garibaldi, i borbone tentarono una strenua resistenza, con le truppe asserragliate a Gaeta per l'ultima difesa. Le ultime fortezze a cadere furono, appunto, Gaeta il 13 febbraio, la cittadella di Messina il 12 marzo e la fortezza di Civitella del Tronto, ultima roccaforte borbonica, il 20 marzo.

Il re Francesco II di Borbone firmò l'armistizio che sancì la resa il 17 febbraio 1861. Il Regno Delle Due Sicilie cessò formalmente di esistere con l'elezione del nuovo parlamento italiano il 27 gennaio 1861, successiva ai plebisciti d'annessione. Il 17 marzo 1861 fu proclamato ufficialmente il Regno d'Italia, con Re Vittorio Emanuele II di Savoia, che conservò la numerazione di secondo e non primo anche come Re d'Italia.

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