I soldi della Sma per pagare l’addetto stampa di Passariello e fare campagna elettorale a Fratelli d’Italia
Il controllo esercitato sulla Sma Campania da Luciano Passariello, tra gli arrestati di oggi nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti truccati, sarebbe stato così stringente da imporre alla società in house della Regione di ingaggiare il proprio addetto stampa, che però avrebbe continuato a lavorare per lui e si sarebbe occupato, dietro sue disposizioni dirette, dei suoi canali social e della campagna elettorale, compresi i rapporti con gli omologhi che curavano i rapporti coi media di Giorgia Meloni e rilanciando i video dell'oggi premier.
Inchiesta sulla Sma Campania: 5 arresti
Ricostruzione degli inquirenti, che ha portato oggi alle manette con destinazione carcere per Passariello, per Alessandro Soria, responsabile dell'area manutenzione del territorio della Sma Campania, e per Cosimo Silvestro, responsabile relazioni esterne ed industriali della società; misura cautelare, ma con disposizione dei domiciliari, per Agostino Chiatto, dipendente della Sma distaccato presso la segreteria di Passariello, e Antonio Tuccillo, amministratore e gestore di una delle aziende coinvolte nell'inchiesta.
L'indagine che ha portato alle misure cautelari si intreccia con l'inchiesta Bloody Money, pubblicata nel 2018 da Fanpage.it e incentrata sugli illeciti dietro lo smaltimento dei fanghi di depurazione in Campania. Scrive il gip nell'ordinanza di oggi:
Il clamore provocato dalla divulgazione di quel modo di procedere, per altro, aveva determinato una serie di reazioni pubbliche da parte di diversi esponenti politici in vario modo e a vario titolo coinvolti con i rispettivi entourage in quelle rivelazioni, con la necessità da parte degli stessi di marcare un distacco e di simulare una sorpresa verso fatti che, come si vedrà, erano assolutamente all’ordine del giorno nell’ambiente delle partecipate regionali e quanto meno – per quel che qui rileva – in quello della gestione dei depuratori e della SMA Campania.
I soldi della Sma per la campagna elettorale
Per gli inquirenti Passariello avrebbe "sponsorizzato e di fatto determinato la nomina di Di Domenico Lorenzo a Amministratore Unico (e poi a consigliere delegato) della Sma". L'uomo ha raccontato ai magistrati che l'ex consigliere lo "costrinse letteralmente a stipulare un contratto con il suo addetto stampa, il quale, in buona sostanza, era pagato da SMA e lavorava invece per Passariello, tant ’è che per SMA, per tutto il tempo in cui è durato il suo rapporto, si è limitato a predisporre una paginetta Facebook, per poi essere immediatamente licenziato subito dopo le mie dimissioni a seguito dello scandalo Fanpage".
In realtà, rilevano gli inquirenti in un altro passaggio dell'ordinanza, il rapporto tra il giornalista e la società non era subordinato ma si trattava di una collaborazione, per la quale erano state emesse tre fatture tra il 2017 e il 2018. Di contro, non risulterebbero fatture emesse nei confronti di Passariello né del partito Fratelli d'Italia.
Il fatto che il giornalista lavorasse come addetto stampa di Passariello si evincerebbe da conversazioni estrapolate nelle chat Whatsapp, nelle quali venivano proposti i comunicati stampa da diffondere. In una di queste Passariello parla di un video della Meloni.
"Il video di Giorgia sui mercati mi fa piacere pubblicarlo", dice, per poi raccomandarsi: "Però quello che pubblichi sulla mia pagina, non ti dimenticare… cioè sul mio profilo… non ti dimenticare di pubblicarlo anche sulla pagina… sulla pagina e di pubblicarlo anche sulla pagina di Fratelli d’Italia Napoli ”.