Intercettazioni e litigi al telefono tra gli arrestati a Pianura: “Io rischio 30 anni e tu fai i soldi”
"Io faccio i guai, ‘o Chia', io piglio 30 anni, tu che fai?". "Perché, se mi arrestavano con tre pacchi quanto pigliavo l'altra volta?". Brandelli di un litigio tra Emanuele Marsicano e Carlo Esposito, entrambi ritenuti ai vertici di uno dei due clan colpiti nel blitz di pochi giorni fa a Pianura, Napoli Ovest. I due discutono, con toni accesi, dei rispettivi ruoli all'interno del gruppo: Marsicano rivendica il suo "fare i guai", e rinfaccia i rischi che corre rispetto ad Esposito, che invece si occupa prettamente del narcotraffico.
Tutto registrato dalle cimici delle forze dell'ordine, e finito agli atti in una delle due ordinanze (29 arresti in totale) eseguite all'alba del 14 luglio: arresti e perquisizioni contro i due clan in lotta, i Calone-Marsicano-Esposito e i Carillo-Perfetto, arroccati rispettivamente in via Napoli e in via Evangelista Torricelli. Marsicano ed Esposito sono i protagonisti anche di un'altra intercettazione, anche quella estremamente significativa: le microspie "raccontano" del ferimento di Francesco Divano, colpito con una pallottola all'addome perché accusato di "non avere rispetto" nei confronti del clan, ovvero di non avere pagato il pizzo sulla vendita di droga.
Nelle intercettazioni sul litigio tra Marsicano ed Esposito, risalente all'11 gennaio 2022, si sente il primo che, lamentandosi dei pochi soldi a disposizione, accusa l'altro di non spartire come soci i proventi del narcotraffico. Quando Esposito ribatte dicendo che anche lui corre dei rischi, e che finirebbe in carcere con una pesante condanna se venisse fermato con grossi quantitativi di droga, Marsicano risponde: "E che rischi, ‘o frate? un rischio è pigliare (incomprensibile) e un rischio è fare un omicidio, ‘o Chia'!".
"Dieci anni? – risponde Esposito – perché, non li piglio dieci anni con la droga?". E Marsicano: "Fammi capire, trent'anni ‘o frate, io non esco più e non tengo una lira, frate', tu sei bello, tu! Tu tieni i soldi, io no, fra', tu sei bello, maneggi a dieci mani ‘o frate, e abbasce, e acca', e alla', te lo pigli sempre solo tu, mica sparti tutte cose a socio cu mmè, tu?".
La discussione prosegue, con Marsicano che precisa "io faccio ‘a malavita, non faccio ‘o reato", continuando quindi a evidenziare il suo ruolo all'interno del clan e accusando Esposito di tenersi alla larga dalla strada, "invece di scendere… a pensare ‘o Carillo, a chill'ato…". Anche Esposito, però, rivendica il suo ruolo. E conclude: "Hai fatto tu, hai fatto tutto tu? Fammi vedere quanto vali, solo tu…".