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I funerali di Antonio Juliano a Napoli, Cané porta il feretro. Ferlaino commosso. Manfredi: “Una strada col suo nome”

Le esequie nella chiesa di di San Giuseppe alla Riviera di Chiaia. Maglia azzurra sulla bara. Il saluto degli Ultras. In sala anche De Laurentiis, Montefusco e Improta.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Tgr Campania
Foto Tgr Campania

Bagno di folla per i funerali di Antonio Juliano, ex capitano del Napoli degli anni '60 e '70 e poi dirigente azzurro che portò a Napoli Kroll e Maradona. Il grande regista azzurro, nato nell'area orientale di Napoli, nella zona di San Giovanni a Teduccio, e scomparso ieri all'età di 80 anni, era molto amato dai tifosi partenopei. Le esequie si sono tenute oggi nella chiesa di San Giuseppe a Chiaia, alla Riviera di Chiaia. L'ex attaccante del Napoli Faustinho Cané, che ha trasportato il feretro, non ha saputo trattenere le lacrime. Commossi anche l'ex presidente Corrado Ferlaino – "gli ho voluto molto bene" ha detto ai microfoni del TgR Campania – e gli ex compagni di squadra Enzo Montefusco e Gianni Improta. Presenti in chiesa anche Aurelio De Laurentiis e il Direttore Sportivo, Mauro Meluso, in rappresentanza del Calcio Napoli.

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La maglia azzurra sulla bara e il saluto degli ultras: "C'è un solo capitano"

L'arrivo del feretro è stato accolto dalle lacrime degli ultras, che hanno voluto tributare l'ultimo omaggio a "Totonno", lo storico capitano. I tifosi hanno atteso in silenzio all'esterno della chiesa, durante la commemorazione, in segno di rispetto per Juliano. Sulla bara in chiesa è stata posta una maglia azzurra. Cané ha deposto un mazzo di fiori sulla bara dell'amico scomparso ed è scoppiato in lacrime. Rattristato anche Ferlaino, che a Juliano affidò l'incarico di Direttore Generale della società. L'uscita del feretro dalla chiesa, portato in spalla dai vecchi compagni di squadra, è stata accolta da un lungo applauso dei tifosi che hanno cantato in coro "Un capitano, c'è solo un capitano", e, ancora, "Grazie capitano, sei sempre nei nostri cuori".

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Il sindaco: "Gli intitoleremo una strada"

Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che su X ha scritto:

"Accogliamo la proposta del Club Napoli Parlamento di intitolare una strada o un impianto sportivo alla memoria di Antonio Juliano. Bandiera e icona sportiva della nostra città, Juliano avrà il giusto ricordo da parte di Napoli".

In mattinata, infatti, il Club Napoli Parlamento , con il presidente senatore Gianluca Cantalamessa, ha chiesto al Comune di intitolare una strada o un impianto sportivo, di San Giovanni a Teduccio, a Juliano:

"Il mondo del calcio è in lutto per la morte dell'indimenticabile Antonio Juliano, uno dei più grandi registi di sempre del calcio italiano divenuto bandiera del Napoli. Juliano era di San Giovanni a Teduccio, storico quartiere napoletano. Un'area della città considerata particolarmente "complessa" ed è anche questo a rendere lo storico Capitano ancor più un modello da emulare".

Dedicare una strada a Juliano, ha aggiunto:

"Significherebbe una dimostrazione d'amore per le radici oltre che un modello per i giovanissimi. Juliano ha insegnato che non esistono condizioni sfavorevoli e che con l'impegno, il coraggio e la voglia di vivere si possono realizzare i sogni!".

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale Gennaro Acampora, capogruppo del Pd:

"Condividiamo le parole del sindaco Manfredi e il comunicato del Napoli Club Parlamento: bisogna intitolare al più presto una strada o un impianto a un campione del popolo e un vero napoletano come Antonio Juliano. Anche per questo il gruppo Pd ha già inviato una nota formale all'assessorato alla toponomastica, nella persona del vicesindaco Laura Lieto, affinché si predispongano tutti gli atti necessari. Faremo in modo che si scelga un luogo adeguato o un impianto idoneo
al rango di uomo e di sportivo che Juliano ha saputo incarnare. Vogliamo che questa scelta sia anche il modo per avvicinare tanti giovani e giovanissimi alla scoperta e riscoperta di quel che è stato l'uomo e lo sportivo, il suo esempio di capitano e calciatore prima di dirigente poi,  offrendo sempre un attaccamento unico alla maglia e ai colori azzurri".

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