I figli del poliziotto Nicola Barbato: “Per tutti era un eroe. Per noi era semplicemente papà”
"Non ci siamo mai soffermati sul rischio alto che correva ogni giorno. Dopo il tragico evento abbiamo scoperto che, in realtà, non era un semplice poliziotto. Lui non si è mai definito un eroe, ha fatto il suo lavoro. Quando ci ringraziano per l'eroe che è stato, rispondiamo che per noi è stato solo, semplicemente, un papà". Nicola Barbato poliziotto, ma soprattutto Nicola Barbato papà, quando, tolta la divisa, tornava a casa dalla sua famiglia. I figli, Giovanna e Luigi, oggi anche loro in Polizia, hanno raccontato a Fanpage.it questo aspetto del padre, della tragedia che lo ha colpito nel 2015 e della incredibile forza di volontà che lo ha accompagnato fino alla sua morte, agli inizi di marzo, per le conseguenze di una polmonite.
I figli: "Per tutti è un eroe, per noi era papà"
Divisa addosso, lo sguardo fisso sulla telecamera, gli occhi di Luigi e Giovanna si fanno lucidi quando ricordano quel 24 settembre, quando erano a casa con la madre e aspettavano che il padre, come al solito, avvisasse di essere arrivato in stazione. Quella telefonata non arrivò mai. Nel frattempo, sui social cominciavano a rimbalzare le prime, confuse notizie: un agente era stato gravemente ferito in una operazione antiracket a Fuorigrotta.
Il resto è la corsa disperata al Loreto Mare, in tempo per vedere Nicola Barbato scendere dall'ambulanza, il successivo mese in cui è rimasto drammaticamente sospeso tra la vita e la morte, la lenta, lentissima ripresa al di là delle previsioni mediche. E, soprattutto, l'insegnamento che, anche dopo quella tragedia, hanno ricevuto dal loro papà. Poi, la scelta che cambia la loro vita: se Luigi aveva già deciso di entrare in Polizia, seguendo proprio l'esempio di Nicola, Giovanna ha abbandonato la sua carriera come insegnante di danza classica per indossare divisa e berretto, si è "innamorata" della Polizia di Stato dopo aver visto la vicinanza e la premura degli altri agenti nei confronti della sua famiglia in quei momenti terribili.
Chi era il poliziotto Nicola Barbato
Vice sovrintendente della Polizia di Stato, Nicola Barbato era in servizio nella Squadra Mobile della Questura di Napoli. Il 24 settembre 2015 era a Fuorigrotta per un servizio antiracket con un collega, si erano sostituiti ai commessi di un negozio di giocattoli vittima di estorsione. Nessuno, però, si era presentato per chiedere il pizzo. A fine turno, quando i due agenti erano tornati in auto, un criminale si era infilato nella Panda, sul sedile posteriore, e aveva aperto il fuoco.
Una delle pallottole aveva raggiunto Barbato alla nuca. Nonostante la gravissima ferita, il poliziotto era riuscito ad afferrare il giovane e l'aveva tenuto bloccato finché non ha perso i sensi. Il criminale è stato arrestato dopo due giorni di serrate indagini. Da quella sera Barbato non si è mai completamente ristabilito: era rimasto paralizzato e, nonostante le previsioni dei medici, era riuscito a riprendere l'uso delle braccia. E, nonostante l'enorme cambiamento, non aveva mai perso la forza.