I MoonSwatch Swatch Omega pezzotti si scoprono guardandoli e odorandoli: le tecniche della Guardia di Finanza
Nel marzo del 2022, fecero il giro del web – e non solo – le immagini della ressa all'esterno del negozio Swatch in piazza Trieste e Trento, nel cuore di Napoli: centinaia di persone in fila, anche dalla notte precedente, per accaparrarsi il Moonswatch, orologio nato dalla collaborazione tra Swatch e Omega. A distanza di oltre un anno, a Casoria, nella provincia partenopea, nella giornata di martedì 14 novembre gli uomini del Gruppo Frattamaggiore della Guardia di Finanza hanno sequestrato 300 orologi Moonswatch contraffatti. I prodotti dovevano essere immessi sul mercato in vista del black friday, ovvero della giornata (ormai è quasi una settimana) durante la quale Amazon e gli altri grandi gruppi commerciali offrono forti sconti. E proprio durante il black friday ci sono forti possibilità di "pezzotti".
Fanpage.it ha intervistato il tenete colonnello Carmine Bellucci, comandante del Gruppo Frattamaggiore delle Fiamme Gialle, che ha raccontato del sequestro operato ieri a Casoria e di come si fa a riconoscere un orologio contraffatto e a distinguerlo da uno originale. Ci sono tecniche di buon senso e altre di intuito e conoscenza delle modalità con le quali si falsificano non solo gli oggetti ma anche gli elementi di packaging, sempre più accurati.
Tenente colonnello, innanzitutto come si fa a capire se un orologio è contraffatto oppure no?
Ci sono molti fattori. Innanzitutto, bisogna partire dal contesto. Gli orologi Moonswatch, anche nei negozi ufficiali Swatch (gli unici deputati alla vendita, ndr.), sono di difficile reperibilità. È chiaro che trovare 300 esemplari durante un controllo su strada è una circostanza già di per sé sospetta: quegli orologi possono essere soltanto o provento di furto, oppure contraffatti. A questo si aggiunge il fatto che i due soggetti trovati in possesso del materiale non hanno niente a che vedere con il mondo dell'orologeria.
Dopo queste considerazioni, si passa poi sul piano tecnico. Innanzitutto, le confezioni erano di scarsa fattura e presentavano dei loghi troppo freschi di stampa, che emanavano un pungente e caratteristico odore di colla che una confezione originale non avrebbe mai emanato. Anche la fattura degli orologi stessi, in questo caso, non era pregevole: cuciture non rifinite, stampe sul retro non allineato, logo di scarsa qualità. Tutti indizi che hanno indotto i militari della Guardia di Finanza a credere che gli orologi fossero contraffatti; circostanza poi confermata anche dal perito incaricato.
Abbiamo inoltre sequestrato anche centinaia di certificati di garanzia falsi, un altro elemento che permette ai contraffattori di suffragare la millantata originalità del prodotto. I certificati riportano anche il codice dell'orologio, ripreso effettivamente da un esemplare originale, ma che si riferisce solo e soltanto a quell'orologio specifico.
Secondo lei, un orologio del genere avrebbe potuto ingannare un consumatore ignaro?
Gli orologi che abbiamo sequestrato potevano essere tranquillamente venduti per originali. La fattura era dozzinale, è vero, ma ce ne siamo accorti noi che facciamo questo lavoro, se n'è accorto il perito che ha le competenze tecniche. Gli orologi avrebbero potuto ingannare per un potenziale cliente, anche soltanto per la presentazione: una confezione che sembra originale, un certificato di garanzia e l'inganno è difficile da smascherare. E poi ci sono i casi in cui la fattura è talmente pregevole che si fa davvero fatica a distinguere un prodotto contraffatto da uno originale.
Quali sono questi casi? Qualche esempio?
Ci sono diversi "step", diverse capacità nel processo di contraffazione. In alcuni casi, se vogliamo restare sempre nel campo degli orologi, i contraffattori prendono alcuni prodotti originali e li assemblano insieme a quelli contraffatti. Un esempio: la cassa è contraffatta, ma tutti gli altri elementi, dal cinturino al movimento, sono originali. In un caso del genere è complicato anche per un perito individuare un orologio contraffatto: l'unico modo che abbiamo per scoprirlo è contattare direttamente la casa madre e confrontare la corrispondenza tra il numero di serie della cassa e quello del movimento.