I detenuti si fanno mandare troppi soldi dalle famiglie: scoperto traffico di droga nel carcere di Carinola

I detenuti assuntori di stupefacenti si facevano versare dai familiari troppi soldi, ben oltre quelli che sarebbero stati necessari per le spese quotidiane. È questo uno dei particolari dell'indagine che ha portato alla scoperta del giro di spaccio di droga all'interno del carcere di Carinola, in provincia di Caserta; le misure cautelari sono state eseguite oggi, 20 marzo, nei confronti di nove persone: custodia cautelare in carcere per 4 detenuti, arresti domiciliari per le familiari, accusate di portare gli stupefacenti in carcere.
Le misure, emesse dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono arrivate al termine delle indagini coordinate dalla Procura e sono state eseguite da personale del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria per la Campania. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, a gestire il traffico di stupefacenti nella casa di reclusione erano i quattro detenuti. Ruolo fondamentale avrebbero ricoperto le loro mogli e compagne: avrebbero avuto il compito di introdurre materialmente gli stupefacenti in carcere.
Per ricostruire le cessioni, e l'ampiezza del giro, gli inquirenti si sono avvalsi di accertamenti tecnico-scientifici e si sono basati sul sequestro delle dosi spacciate all'interno del carcere; hanno inoltre effettuato una elaborazione e una analisi completa dei flussi di denaro versato ai familiari di detenuti assuntori di stupefacenti e che sarebbero, appunto, stati usati per comprare la droga.
"L'esito degli accertamenti – si legge nella nota della Procura di Santa Maria Capua Vetere, a firma del procuratore Pierpaolo Bruni – sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari, ha consentito di ricostruire la perdurante attenzione di questo ufficio di Procura in ordine alla repressione del fenomeno dello spaccio interno agli istituti penitenziari che si avvale dell'esperienza del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria – Nucleo Investigativo Regionale per la Campania unitamente ai reparti di Polizia Penitenziaria del territorio".