I dati dei vaccinati in Campania sono stati rubati da un hacker che vuole rivenderli
Rubati i dati di una parte dei vaccinati italiani, molti dei quali in Campania. E i dati, che comprendono sia quelli anagrafici, sia quelli relativi ad indirizzi di posta elettronica e password, sono finiti "in vendita" in rete, al miglior offerente. Chi li ha rubati ha pubblicato infatti nella mattinata di oggi un annuncio inquietante in cui spiega di avere di fatto rubato i dati di 7.395.688 persone vaccinate in tutta Italia e, nell'esempio che ha corredato come "prova" di quanto affermava, saltano all'occhio subito le città di residenza di molti di loro: Pozzuoli, Terzigno, Bacoli, Maddaloni, San Felice a Cancello, Morcone, Torre Annunziata, e via dicendo.
L'hacker che li ha messi in vendita spiega di averli raccolti "nell'ultimo mese", sfruttando alcune vulnerabilità che "sono ancora aperte": queste ultime, però, spiega di non volerle mettere in vendita, con ogni probabilità per evitare che si possano correggere in tempi breve e continuare a sfruttare la falla del sistema. Oltre ai dati sensibili, che l'hacker spiega essere "nomi, cognomi, indirizzi, date di nascita, numeri di telefono, numeri di tessera sanitaria e codici fiscali", ci sarebbero anche indirizzi di posta elettronica unici, pari a 6.583.199 dei quasi 7,4 milioni di vaccinati i cui dati sono violati e 5.324.895 password per lo più "criptate", ma che possono essere decifrate facilmente con semplici sistemi di crittografia.
Da una prima analisi comparsa da alcuni analisti in Rete, che hanno visionato l'annuncio, sembrerebbe che nell'esempio mostrato dall'hacker (che contiene 900 nominativi) si tratti di quasi esclusivamente persone delle ASL del Centro-Sud, molte delle quali appunto campane. Molti di questi 900 sarebbero afferenti all'ordine degli psicologi, ma l'elevato numero di nominativi completi (poco meno di 7,4 milioni di persone), lascia credere che ci siano anche moltissimi cittadini "comuni". L'elenco completo è infatti inaccessibile se non a pagamento. E la paura è che qualche malintenzionato possa già averci messo sopra le mani.